• 21 Giugno 2025
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Intervista a mister Bobo Baralla, protagonista col Pattada di un ottimo campionato

Mister Bobo Baralla
Il giovane tecnico ozierese si congeda dalla panchina biancoverde con un bilancio positivo.

PATTADA | 21 giugno 2025. Quarantasei punti, frutto di 14 vittorie, 4 pareggi e 12 sconfitte e un più che onorevole terzo posto in classifica nel girone C di Prima categoria, dietro le corazzate Ozierese e Thiesi. Questo lo score del Pattada Calcio nella stagione appena conclusasi. Abbiamo intervistato l’allenatore che ha guidato i biancoverdi nel campionato 2024-2025, Bobo Baralla, il quale ha risposto con disponibilità alle nostre domande.

Mister, un piazzamento forse storico, per il Pattada. Vi aspettavate un simile risultato?
«L’obiettivo della società era quello di migliorare il nono posto dell’anno precedente. È stata costruita una rosa di tutto rispetto con il giusto mix tra giovani e giocatori di esperienza. Se consideriamo tutte le difficoltà riscontrate, una su tutte giocare 25 partite su 30 fuori casa, direi che siamo andati ben oltre le aspettative. Nessuno a inizio anno lo avrebbe immaginato».

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Il Buddusò ha centrato il secondo successo consecutivo nel campionato di Promozione, e, in Prima categoria, l’Ozierese ha sbaragliato la concorrenza del Thiesi. Subito dopo si è piazzato il Pattada, con l’Oschirese che si è fatta valere nel girone D ed il Bottidda in salvo senza mai rischiare. Si può parlare di un risveglio del calcio locale che potrebbe spingere verso l‘alto le squadre che lo rappresentano?
«Tra le citate stiamo parlando di grosse realtà con una storia importante alle spalle. Ognuna di queste squadre aveva obiettivi diversi e soprattutto risorse economiche differenti, centrando i propri obiettivi o andandoci molto vicino. Sicuramente possiamo dire che tutte hanno fatto un bel campionato e fatto divertire i tifosi. Credo però che per parlare di risveglio locale serva una maggiore attenzione nei prodotti locali e nella valorizzazione degli stessi. Purtroppo il calcio dilettantistico è sempre più condizionato dalla presenza di giocatori stranieri, ormai indispensabili per perseguire determinati obiettivi».

Da sempre il settore giovanile del Pattada ha sfornato giocatori di livello. Qual è la situazione attuale a riguardo? E quali giovani ti hanno impressionato, nelle varie squadre del girone?
«A Pattada in questo momento si sta vivendo un periodo di difficoltà oggettiva che spero si possa colmare presto anche grazie alla realizzazione del nuovo impianto sportivo. Credo fermamente che il lavoro sul campo e le giuste competenze messe a disposizione dei ragazzi possano valorizzarne il talento. Ovviamente servirà tempo e dedizione. Relativamente all’Ozierese, credo che Lorenzo Columbu (2006) abbia dimostrato, oltre che un esemplare dedizione al lavoro, delle capacità notevoli. Per il Pattada sicuramente Marco Delogu (2006), al terzo anno in prima squadra, che gioca ormai come un veterano, ed è un elemento tecnicamente di altre categorie. Sempre per il Pattada cito un altro 2006, Davide Satta, difensore ozierese roccioso e di grande prospettiva, voluto fortemente da me già lo scorso anno. Sentirete parlare di lui. Mentre per il Bottidda sicuramente Nino Uleri, classe 2008. Un ragazzo che aveva bisogno di giocare con continuità e che ha dimostrato un talento puro e cristallino».

Circolano voci relativamente a qualche problema societario ed immaginiamo che la dirigenza stia parlando del futuro: anticipazioni in merito?
«Non ho informazioni dettagliate a riguardo perché dopo un campionato così impegnativo ho staccato la spina per dedicarmi alla famiglia. Posso solo dirvi in base alla mia esperienza a Pattada, che le società per essere tali hanno la necessità di essere supportate dalla comunità in tutte le sue forme, dal punto di vista economico ma soprattutto di forza-lavoro. Nel momento in cui questo viene meno tutto si complica. Spero comunque che Pattada e la Polisportiva possano invertire presto questa rotta. I momenti difficili fanno parte di ogni percorso di vita. Serve ritrovare il giusto entusiasmo. Anche se il mio futuro non sarà calcisticamente qui per la prossima stagione, auguro il meglio a questa Società alla quale sarò sempre legato».

Si conclude qui la nostra chiacchierata col giovane tecnico ozierese, peraltro diventato padre da pochi giorni. A lui ed alla sua Signora i migliori auguri della redazione di “Logudorolive” e di tutti i suoi lettori, e l’immancabile in bocca al lupo per la stagione 2025/2026.

Raimondo Meledina

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