• 29 Aprile 2024
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Olbia. Arrestato in Albania l’uomo condannato per tentato omicidio e violenza sessuale ai danni di una connazionale

Tribunale di Tempio
La donna, 22 anni fa, era stata portata con l’inganno in Sardegna e costretta a prostituirsi.

È stato arrestato nei giorni scorsi l’albanese autore 22 anni fa a Olbia, in concorso con altre persone, di un tentato omicidio e violenza sessuale ai danni di una connazionale. Latitante dal 2016, l’uomo è stato fermato in Albania a seguito del mandato di arresto europeo, richiesto dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania.

Nel 2001, la donna venne convinta con l’inganno a trasferirsi Sardegna con la promessa di un lavoro. Una volta arrivata, però, fu costretta a prostituirsi contro la sua volontà. Dopo alcuni mesi, manifestò la volontà di cambiare vita e di andare a convivere con un italiano con cui aveva stretto una relazione. I suoi aguzzini, in risposta, una sera la costrinsero a salire a bordo di un furgone con la forza e la portarono in un luogo isolato. La bendarono e la picchiarono brutalmente con mazze e oggetti contundenti, provocandole lesioni ed emorragie gravissime. La donna, abbandonata esanime in una via del centro di Olbia, venne soccorsa da un passante.

Le successive indagini dei Carabinieri della città gallurese portarono all’identificazione degli aggressori, che vennero sottoposti a fermo di indiziato di delitto. La donna, intanto, venne accolta in una residenza protetta nell’isola. Dopo oltre un anno di custodia cautelare, i responsabili dell’aggressione furono scarcerati. Nel 2016, il tribunale di Tempio Pausania condannò il principale responsabile dell’aggressione. A seguito della sentenza, la Procura emise un mandato di arresto europeo nei confronti dell’uomo, che nel frattempo si era rifugiato in Albania. A distanza di 7 anni l’epilogo grazie all’attività svolta d’intesa tra l’Interpol del Ministero dell’Interno e l’Interpol di Tirana, l’uomo è stato individuato e arrestato lo scorso 20 novembre scorso. Dovrà scontare oltre 10 anni di reclusione.

In copertina: il tribunale di Tempio

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