• 18 Dicembre 2025
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Oristano, droga e reperti archeologici in casa: denunciato un insospettabile

Reperti archeologici sequestrati a Oristano
Trovati dalla Polizia 35 grammi di cocaina, 200 di hashish e 100 di marijuana insieme a due anfore di epoca Romana e una statuetta nuragica.

ORISTANO | 18 dicembre 2025. Nascondeva in casa cocaina, hashish e marijuana pronte per lo spaccio, ma anche due anfore romane e un bronzetto nuragico di probabile grande valore storico. Un uomo, residente in un comune della provincia di Oristano, è stato denunciato a piede libero dalla Polizia di Stato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e per ricettazione di beni archeologici. L’indagato, finora incensurato e al di sopra di ogni sospetto, è stato scoperto al termine di un’articolata attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Oristano.

L’indagine è partita da un’attenta attività di monitoraggio in aree considerate a rischio. Per diversi giorni, gli investigatori hanno condotto appostamenti che hanno permesso di notare alcuni movimenti sospetti riconducibili all’uomo. Questi elementi hanno spinto gli agenti a procedere con controlli mirati, culminati con perquisizioni personali e domiciliari.

Durante l’intervento, i poliziotti hanno rinvenuto un significativo quantitativo di droga: circa 35 grammi di cocaina, 200 grammi di hashish e 100 grammi di marijuana. Insieme alle sostanze, sono stati sequestrati anche bilancini di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi e altri strumenti tipicamente utilizzati per l’attività di spaccio.

La perquisizione ha però riservato una sorpresa. Ben occultati all’interno di un vano destinato alla custodia degli attrezzi da giardino, gli agenti hanno trovato reperti archeologici di notevole interesse. Si tratta di due anfore, verosimilmente risalenti all’epoca romana, e di un prezioso bronzetto nuragico che raffigura un arciere. Secondo gli inquirenti, gli oggetti potrebbero provenire da scavi clandestini o da un traffico illecito di beni culturali collegato al mercato della droga.

I reperti sono stati affidati agli esperti della Soprintendenza dei Beni Culturali di Cagliari. Saranno loro a effettuare tutti gli accertamenti necessari per stabilire l’autenticità e la provenienza dei beni. Qualora l’originalità venisse confermata, la scoperta rappresenterebbe un’ulteriore prova dell’esistenza di un mercato nero diffuso e altamente lucrativo, dove il traffico di droga si intreccia con quello dei tesori archeologici.

L’azione investigativa, che proseguirà nei prossimi giorni, rientra in un più ampio dispositivo di controllo del territorio finalizzato alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica oltre che alla protezione del patrimonio culturale.

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