Aldo Salaris (Riformatori): «Subito il bonus parto per le donne residenti nelle zone senza punto nascita»

Il consigliere regionale sollecita la Giunta Todde a modificare i criteri di assegnazione, includendo tutti i comuni delle Asl prive di un punto nascite attivo, indipendentemente dalla distanza chilometrica.
CAGLIARI | 10 novembre 2025. Un contributo economico per tutte le mamme residenti nei territori della Sardegna privi di un punto nascita attivo, indipendentemente dalla distanza chilometrica. È la richiesta avanzata dal consigliere regionale dei Riformatori Sardi, Aldo Salaris, che accende i riflettori su una problematica che affligge numerose famiglie sarde, in particolare quelle che risiedono in Ogliastra.
«I bonus parto rappresentano un aiuto concreto per le mamme costrette a percorrere chilometri quando nella loro zona di residenza non è attivo un punto nascita», sottolinea Salaris. Anche se la vera soluzione per il consigliere sarebbe quella «di garantire un maggior numero di punti nascita dislocati sul territorio, presìdi fondamentali per tutelare il diritto alla salute e assicurare pari opportunità a tutte le donne della Sardegna», resta ora «indispensabile sostenere le mamme che sono costrette a subire questi disagi».

Salaris ricorda come già nel 2023, durante la sua precedente esperienza in Giunta regionale, era stata prevista con legge l’assegnazione di un contributo alle partorienti residenti nelle zone prive di un punto nascita facilmente raggiungibile entro i tempi stabiliti dalla normativa. Nonostante ciò, secondo il consigliere, persistono ancora gravi disparità nell’accesso a tale contributo, che penalizzano in modo particolare le famiglie di alcuni comuni ogliastrini come Gairo, Lanusei, Elini, Villagrande Strisaili, Arzana e Ilbono, attualmente escluse dai benefici.
Il punto dolente della questione per Salaris risiede nel criterio adottato dalla Regione, il quale «si basa esclusivamente sulla distanza temporale dai punti nascita attivi, ignorando completamente la realtà del territorio: strade tortuose e insicure, cantieri, semafori, viadotti e condizioni climatiche avverse rendono spesso impossibile raggiungere Nuoro o Cagliari in sicurezza e nei tempi previsti». Per il consigliere questo è «un approccio burocratico e ingiusto che discrimina le madri ogliastrine, finché non sarà concretizzata la riapertura del punto nascita di Lanusei. Una misura così concepita non tiene conto delle difficoltà reali delle comunità periferiche ed espone le donne incinte a rischi importanti per la salute propria e del nascituro».
Di fronte a questa situazione, il gruppo dei Riformatori Sardi ha deciso di agire formalmente, presentando un’interrogazione alla presidente della Regione Alessandra Todde e all’Assessore della Sanità Armando Bartolazzi. La richiesta è chiara e mira a superare l’attuale criterio, considerato iniquo. Nel documento si chiede di intervenire con urgenza ed estendere il contributo a tutte le residenti nei territori in cui la ASL è priva di un punto nascita attivo, indipendentemente dalla distanza chilometrica, «per garantire parità di trattamento e di accesso ai servizi sanitari».
Leggi le altre notizie su Logudorolive.it









