• 21 Maggio 2025
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Pattada, archiviata con successo la prima edizione del “Wild Trail”

Pattada Wild Trail 1
Gianfranco Cadau si è aggiudicato la corsa sui 24,5 km, Simone Tola quella dei 10. Pina Deiana e Stefania Marra prime fra le donne.

Cisl

PATTADA | 21 maggio 2025. Oltre trecento partecipanti, sei nazioni rappresentate e un entusiasmo contagioso: si è conclusa con un bilancio più che positivo la prima edizione del Pattada Wild Trail, andata in scena il 17 e 18 maggio tra i comprensori del Monte Lerno e di Su Monte de Subra. La manifestazione, organizzata dall’ASD Alvéschida EXP, ha trasformato per due giorni il centro del Logudoro in un palcoscenico internazionale di trail running, capace di coniugare sport, natura e promozione del territorio in un unico evento.

Atleti italiani e stranieri — provenienti da Francia, Spagna, Germania, Romania e Polonia — si sono sfidati lungo due tracciati: il Serra ‘e Kelos Trail, 24,5 km fra le querce da sughero secolari e le creste granitiche del Monte Lerno, e il Nodu Altu Short Trail, 10 km attraverso i sentieri del parco comunale “Salvatore Pala”. I partecipanti non competitivi, una sessantina, hanno invece affrontato un’escursione di 6 km, curata dalla guida ambientale Damiano Arminu, tra gli antichi e suggestivi percorsi pastorali. L’impeccabile organizzazione, messa in campo dal team Alvéschida, ha garantito la sicurezza degli atleti sugli impervi percorsi, presidiati da un centinaio di operatori e assistenti di gara e dagli uomini del Soccorso Alpino della Stazione Guardia di finanza di Nuoro.

Pattada Wild Trail VINCITORI 24 KM
I primi classificati della 24,5 km

A dominare il più lungo dei due trail è stato l’olianese Gianfranco Cadau, che dopo aver scalato il Monte Lerno ha chiuso la sua prova col tempo di 2:42:34, tagliando in solitaria il traguardo in piazza Italia. Oltre tre minuti più tardi è arrivato il secondo protagonista del Serra ‘e Kelos, Davide Masiero (2:45:41). In terza posizione si è classificato Marco Aresu (2:46:27).

La prima donna a giungere sul traguardo della 24,5 km è stata la dorgalese Pina Deiana, nome di punta del trail running italiano e con un passato in nazionale che ha chiuso la prova con un personale di 2:51:00. A ruota Federica Frongia (3:04:15) e Isabella Azzena (3:09:55).

PWT VINCITORI 10 KM
I primi classificati della 10 km

La sezione corta del Pattada Wild Trail è stata invece dominata dall’atleta di casa Simone Tola che, una volta partito da piazza Italia, ha preso progressivamente il largo lasciando il vuoto dietro di sé. Una gara tecnica e rapida la sua, amministrata con grande consapevolezza. Il runner della Pao Olbia ha potuto alzare le braccia al cielo in appena 41:28, con quasi cinque minuti di vantaggio sugli inseguitori. Sul secondo gradino del podio è salito Mirko Oppo (46:00), terzo Manuel Desole (46:14).

Fra le donne, la prima classificata del Nodu Altu Short Trail è stata Stefania Marra con un personale di 56:06, seguita da Cristina Loverci (56:11) e Piera Cossu (57:51).

Ai primi classificati sono andati in premio le “resolzas” di Pattada, manufatto simbolo dell’artigianato artistico isolano, messe a disposizione dai celebri coltellinai locali.

La due giorni è iniziata sabato 17 maggio con il convegno inaugurale incentrato su sport, salute e benessere. Dopo i saluti del presidente dall’ASD Alvéschida EXP, Giovannangelo Idili, e del direttore sportivo Antonio Pala, sono intervenute le autorità locali — il sindaco Angelo Sini e l’assessore allo Sport Carlo Pastorino — e una serie di esperti del settore: la biologa nutrizionista Giulia Arminu, il massaggiatore e chinesiologo Adriano Lavena, il medico dello sport Michele Ruggiu e l’ultramaratoneta Antonio Filippo Salaris, che ha condiviso la sua esperienza nelle competizioni più dure al mondo, come la Marathon des Sables.

Soddisfatti per il successo ottenuto, gli organizzatori guardano già al futuro consci del fatto che la manifestazione ha «saputo intercettare l’interesse della community internazionale del trail running sorprendendo non solo come evento sportivo, ma anche come esperienza autentica, capace di coniugare sport, cultura e valorizzazione del territorio. Pattada – concludono – ha mostrato ancora una volta il suo volto migliore aprendo le porte dell’accoglienza e della bellezza in una due giorni nel corso della quale ha vinto la capacità di fare comunità».

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