• 26 Aprile 2024
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“Poesia a Bolu (al volo)”. Chi lancia pomodori e chi lancia anatemi

Pomodoro scaled

Pomodori andati a male. Il pubblico li riservava ai poeti improvvisatori considerati incapaci.
Si racconta che, durante una gara di poesia, qualcuno se li fosse portati appresso per usarli nel caso di poetastri alle prime armi.
Ma i tre sfidanti erano campioni: Remundu Piras di Villanova Monteleone, Barore Sassu di Banari, Antonio Piredda di Thiesi.
Eppure ci fu chi, forse per non riportarseli a casa, scagliò dei pomodori contro i poeti.
Uno colpì Barore Sassu, mentre si preparava a cantare la sua ottava.
Lasciò perdere il tema della gara, improvvisando all’istante dei versi contro il lanciatore di pomodori:

«S’ inari chi in sa pumata as ispesu
s’idet chi lu tenias de avantzu,
s’ aist(i) jutu su bratzu a unu gantzu,
non m’aist(i) centradu dae tesu.
Sas manos jutas che-i su milesu
chi cun sos pês contaiat s’arantzu,
e cantos sèmenes jughet sa pumata,
t’intren ferros de punta e de ata».

Per chi non ha colto il senso dell’anatema:
«I soldi che hai speso per i pomodori
è logico che ti avanzavano,
se avessi avuto il braccio paralizzato (“come un gancio”),
non mi avresti centrato da lontano.
Possa tu avere le mani come il milese
costretto a contare arance con i piedi,
e quanti semini ci sono nei pomodori
tanti pugnali ti feriscano, di punta e di lama».

Cristiano Becciu

Foto: it.freepik.com

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