• 20 Aprile 2024
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Riforma sanitaria, Solinas: «Manterremo i servizi sul territorio, potenziandoli e razionalizzandoli»

Christian Solinas

«Un passo importante per restituire ai Sardi una sanità efficiente e più vicina ai reali bisogni dei cittadini, più razionale nella spesa delle risorse e più attenta alla qualità delle cure e al decoro delle strutture». Così il Presidente della Regione Christian Solinas commenta il testo di legge approvato ieri dal Consiglio Regionale, che, ha detto, rappresenta il primo dei 3 passaggi legislativi con i quali, mediante testi organici, disegneremo la nuova sanità sarda.

«Il primo passo che abbiamo voluto compiere – sottolinea Solinas – è stato quello di un nuovo governo e una nuova organizzazione del sistema, per poi passare al nuovo assetto territoriale dei servizi e alla riorganizzazione della rete ospedaliera, con la quale attueremo il più grande investimento di edilizia sanitaria mai attuato in Sardegna e manterremo, potenziandoli e razionalizzandoli, i servizi sul territorio». 

«La riforma sanitaria è uno dei più importanti e qualificanti impegni assunti nei confronti dei sardi dalla coalizione politica che presiedo – spiega il Governatore –. È uno dei principali impegni sui quali ho raccolto la fiducia del Popolo Sardo. Non esiste famiglia, nella nostra regione, che non abbia avuto modo di scontrarsi con le inefficienze della sanità pubblica, pur apprezzandone alcune eccellenze che, tra mille difficoltà, hanno continuato ad erogare servizi di altissima qualità. Abbiamo ereditato un’edilizia sanitaria carente, un ridimensionamento inaccettabile dei servizi sul territorio, un impoverimento graduale ed inesorabile dei cosiddetti “piccoli ospedali” che rappresentano invece un servizio essenziale in un territorio, quale quello sardo, che per la sua conformazione e per il suo sistema viario rappresenta spesso un ostacolo insormontabile per molti cittadini. Abbiamo preso in carico un’organizzazione carente che si è tradotta in lunghissime, spesso davvero vergognose, liste d’attesa per ottenere esami diagnostici e terapie». «Per migliorare questo sistema ­– prosegue il Presidente –, i sardi ci hanno chiesto un impegno straordinario, che stiamo onorando. Non deve passare inosservata la rapidità, davvero inedita, con la quale questa riforma, o meglio la prima parte di essa, è stata portata a compimento».
«Quando la riforma sarà completata – spiega Solinas –, potremo davvero incidere su tutti i nodi della sanità sarda. Non si tratta affatto di un ritorno al passato, alle “vecchie ASL”, ad un sistema farraginoso e lontano dalle esigenze quotidiane degli utenti; ma invece di un riavvicinamento del sistema sanitario ai cittadini, ad un’inversione di tendenza: dal cittadino che, talvolta faticosamente, ricerca i servizi ai quali ha sacrosanto diritto, ad un sistema che si protende verso il territorio ed eroga ciò che realmente è necessario, privilegiando la qualità e razionalizzando la spesa.
«Per ottenere questo – spiega ancora il Presidente –, abbiamo ritenuto indispensabile abbandonare la logica di un’ATS che ha dimostrato di non rispondere alle aspettative per le quali era stata creata dai nostri predecessori. L’idea di un ritorno alla sanità decentrata, vicina al territorio, sollevata da incombenze amministrative che sottraevano risorse ed energie, nasce dal fatto che il precedente sistema ha di fatto allontanato i cittadini dalla sanità pubblica, percepita come una macchina confusa, arretrata e ritardataria nelle risposte». « Questa riforma, – conclude Solinas –, è dunque da intendersi non come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza».

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