Sabato 17 dicembre “Freemmos” fa tappa a Tempio
![Sabato 17 dicembre "Freemmos" fa tappa a Tempio 1 La tappa di Freemmos in Olanda lo scorso ottobre](https://www.logudorolive.it/wp-content/uploads/2022/12/La-tappa-di-Freemmos-in-Olanda-lo-scorso-ottobre.jpg)
Ultimo appuntamento del 2022 per l’iniziativa della Fondazione Maria Carta dedicata al tema del ripopolamento dei comuni della Sardegna. L’evento è inserito nel cartellone della manifestazione Lu Baddhu Cantatu.
Si chiude sabato prossimo 17 dicembre a Tempio Pausania il calendario di Freemmos – Liberi di restare per il 2022. Il progetto della Fondazione Maria Carta, che da ormai 5 anni porta in diverse località della Sardegna il tema del contrasto allo spopolamento, fenomeno che non tocca più solo i piccoli comuni ma che riguarda ormai anche le aree urbane, propone stavolta un evento inserito nel più ampio cartellone di Lu Baddhu Cantatu – 1ª rassegna di balli cantati, iniziativa promossa dall’Accademia tradizioni popolari città di Tempio, che comprende anche una sfilata per le vie del centro e una serata al teatro del Carmine.
A partire dalle 16, alla Stazione Ferroviaria, è quindi in programma il convegno contro lo spopolamento in Sardegna a cura della Fondazione Maria Carta. Verrà riproposta la formula consolidata che alterna momenti di riflessione a spazi musicali. Si esibiranno il duo Fantafolk (Andrea Pisu, launeddas, e Vanni Masala, organetto), il Tenore su Cuncordu de Onne di Fonni,Laura Fresi (canto) e Sandro Fresi (synth e ghironda). Sono stati invitati a intervenire il sindaco di Tempio Giannetto Addis e l’assessore regionale alla Cultura Andrea Biancareddu. Saranno presenti Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta, e il giornalista Giacomo Serreli, che coordinerà il dibattito. Sarà proiettato il docufilm su Freemmos.
![Sabato 17 dicembre "Freemmos" fa tappa a Tempio 2 nuvustudio](https://www.logudorolive.it/wp-content/uploads/2021/05/nuvustudio.gif)
Il convegno si svolgerà nella Sala Biasi della Stazione ferroviaria, un luogo dal forte senso di appartenenza da parte di tutta la comunità e di grande valore artistico. Lo spazio interno accoglie infatti i dipinti del pittore sassarese Giuseppe Biasi, considerato uno dei più grandi del Novecento sardo: rappresentano scene di vita campestre, destinate alle pareti dell’atrio, e momenti di vita quotidiana per la sala d’aspetto di prima classe. Ancora oggi sono tra le poche opere di Biasi facilmente accessibili da parte del pubblico.
Il progetto Freemmos. I numeri sono impietosi: ben 60mila residenti persi nell’ultimo decennio, una trentina di paesi destinati a scomparire nei prossimi 40/60 anni. Occorre attirare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su un fenomeno che, se non arginato, nel giro di poco tempo avrà una portata dirompente. Una vera e propria emergenza spopolamento che sta investendo la Sardegna e sulla quale la Fondazione Maria Carta vuole tenere accesi i riflettori, con l’obiettivo di stimolare il dibattito, sviluppare riflessioni e favorire analisi, utili a trovare soluzioni adeguate.
È nato così nel 2017 il progetto ‘Freemmos’, il cui nome unisce in un neologismo il termine inglese ‘Free’ e la parola sarda ‘Frimmos’ (fermi), per rappresentare in maniera rapida e diretta la libertà di restare, di poter scegliere di non andare via. Gli eventi organizzati nelle comunità toccate nel tempo dalle varie tappe di Fremmos mettono quindi insieme l’aspetto culturale e musicale con la discussione su cosa fare e come intervenire contro lo spopolamento.
In copertina: la tappa di Freemmos in Olanda lo scorso ottobre
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