Salaris (Riformatori): «Se c’è volontà politica lo spopolamento si può fermare»

Il consigliere regionale interviene per respingere l’idea di chi pensa che occorra accompagnare alcuni territori verso l’abbandono.
CAGLIARI | 5 luglio 2025. «Chi sostiene che lo spopolamento delle aree interne sia un processo irreversibile ha, di fatto, deciso di non intervenire.» È la posizione di Aldo Salaris, segretario e consigliere regionale dei Riformatori Sardi, in merito al contenuto del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne che introduce l’idea di accompagnare alcuni territori verso l’abbandono, piuttosto che sostenerli con politiche attive di sviluppo.
Per Salaris si tratta di un approccio sbagliato nel merito e preoccupante nel metodo: rinunciare a programmare significa rinunciare alla politica. Nessun territorio può essere considerato perso per definizione, e accettare l’idea che alcune comunità vadano lasciate al loro destino è una forma di deresponsabilizzazione che rischia di diventare sistemica.
«La crisi demografica delle zone interne – afferma – non è una fatalità. È il frutto di scelte sbagliate o, peggio, della mancanza di scelte. E se oggi siamo arrivati a questo punto, è perché per troppo tempo non si è investito nei servizi, nel lavoro e nella qualità della vita nei piccoli comuni. Ma i problemi si affrontano, non si accompagnano. A partire dalla sanità: serve un nuovo modello di assistenza, che porti le cure direttamente nei territori. La telemedicina e la medicina di prossimità rappresentano il primo investimento necessario per contrastare lo spopolamento: l’assistenza domiciliare deve diventare la norma, non l’eccezione».
Salaris richiama anche la mancata attuazione del principio di insularità, introdotto due anni fa nella Costituzione. Secondo il leader dei Riformatori, si è trattato di un risultato storico per la Sardegna, che però è rimasto lettera morta: «L’articolo 119 può e deve essere lo strumento per riequilibrare gli svantaggi strutturali dell’isola, ma va tradotto in norme concrete, subito. Senza aspettare una riforma dello Statuto, si possono già adottare misure attraverso le norme di attuazione, per chiarire competenze e garantire risorse certe».
Durante la scorsa legislatura, Salaris aveva promosso diversi interventi a favore delle piccole comunità: aiuti per l’acquisto della prima casa nei comuni sotto i 3.000 abitanti, incentivi alla natalità, sostegno alle attività economiche. «Misure che hanno funzionato, ma che hanno bisogno di continuità e stabilità nel tempo. Senza una visione di lungo periodo, ogni sforzo rischia di essere vanificato. La verità è che lo spopolamento si può fermare, se c’è volontà politica. Ma serve agire, non arrendersi a una narrazione tecnocratica che giustifica l’inazione».
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