• 19 Aprile 2024
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Cagliari. Discariche abusive, indagate 11 persone nell’ambito dell’operazione Fumo nero

Corpo Forestale operazione Fumo Nero

CAGLIARI. Il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale – Servizio Ispettorato di Cagliari, nell’ambito dell’attività per il contrasto del fenomeno delle discariche abusive associate allo smaltimento mediante incenerimento, ha portato a termine l’operazione FUMO NERO, con un bilancio di 11 indagati, il sequestro di aree per una superficie  complessiva  di oltre 3 ettari e la contestazione di sanzioni amministrative per l’importo di 29.000 euro.

L’operazione ha coinvolto le Stazioni Forestali di Cagliari, Uta e il Nucleo Investigativo per una attività mirata  prevalentemente alla repressione dell’incenerimento dei rifiuti, reato che generalmente viene commesso all’alba o in orario notturno; infatti  sono questi gli orari in cui i cittadini segnalano   al numero di emergenza 1515 del Corpo Forestale  le colonne di “fumo nero” dovute all’abbruciamento di rifiuti.

Corpo Forestale operazione Fumo Nero 2

Le aree interessate dal controllo sono  quelle della hinterland del capoluogo, comprendente i territori comunali di  Cagliari, Monserrato, Quartu S. Elena, Elmas, Quartucciu, Sestu e Assemini. In tutti i casi i responsabili sono stati colti in flagranza, cioè mentre bruciavano rifiuti  e talvolta anche mentre procedevano al relativo interramento.
L’attività illecita dell’incenerimento dei rifiuti è particolarmente insidiosa per la salute  pubblica a causa delle sostanze tossiche dall’odore acre che si disperdono in atmosfera, estremamente dannose per l’ambiente e per la salute. L’ulteriore conseguenza del reato consiste nell’inquinamento del suolo e, per dilavamento, anche delle acque di falda.

Gli indagati sono tutti residenti nell’hinterland del cagliaritano e in prevalenza proprietari o possessori a vario titolo  degli stessi terreni dove vengono accumulati rifiuti, i quali vengono bruciati e/o interrati. Alcuni autori dei reati ambientali sono titolari di  varie imprese (costruzioni, trasporti ed anche  imprese agricole)  i quali  sistematicamente bruciano imballaggi in plastica o teloni utilizzati per coltivazione in serra.

Grazia Niedda 1

I reati contestati sono quelli di discarica abusiva e combustione di rifiuti, con pene previste sino a  5 anni di reclusione, associate alla confisca delle aree sequestrate oltre che alle spese di bonifica. 
Nell’operazione, sono state contestate anche  9 sanzioni amministrative per un totale di 29 mila euro di cui 5 sanzioni a carico di privati cittadini individuati come responsabili per l’abbandono di rifiuti a bordo strada (sanzione prevista di 600 euro).

Inoltre sono state contestate a carico di imprese 4 sanzioni da 6.500 euro ciascuna con prescrizioni della bonifica  dai rifiuti abbandonati (prevalentemente inerti e sfridi di demolizione); qualora le medesime non ottemperassero alla rimozione e conferimento in discarica dei rifiuti, nonché al pagamento  nei tempi previsti, saranno sottoposte al procedimento penale previsto per l’abbandono di rifiuti.

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