Mores. Atti negati, la consigliera Stefania Sassu ricorre alla Corte dei Conti dopo la vittoria al Tar
Il Tribunale amministrativo regionale le ha dato ragione sul mancato rilascio di alcuni atti sul servizio finanziario da parte del Comune, che ora dovrà pagare anche le spese legali. Punto sul quale Sassu però non è d’accordo, in quanto sostiene che tali oneri debbano essere pagati dall’Amministrazione e il responsabile dell’ufficio. Da qui il nuovo ricorso all’organo di controllo contabile.
MORES | 27 settembre 2024. Annuncia un ricorso alla Corte dei Conti dopo averne già vinto uno a Tar la consigliera di minoranza di Mores Stefania Sassu, che ha ottenuto che il Comune pubblichi alcuni atti sul servizio finanziario dei quali aveva fatto richiesta di accesso dopo la mancata pubblicazione nel sito istituzionale. Accesso che le era stato negato, e così la consigliera aveva deciso di ricorrere al Tar che le ha alla fine dato ragione. Il Comune di Mores deve quindi consegnarglieli, e pubblicarli, ma deve anche pagare le spese legali del ricorso al quale aveva fatto opposizione.
«Perché queste spese legali devono essere a carico dei cittadini e non di chi è effettivamente responsabile della mancata pubblicazione, che è obbligatoria secondo la normativa sulla trasparenza contenuta nel decreto legge 33/2013 ?», si chiede la consigliera di minoranza, e per questo annuncia che ora ricorrerà alla Corte dei Conti «contro l’Amministrazione e il responsabile del servizio finanziario affinché si facciano carico delle spese totali del giudizio».
«Sono ovviamente soddisfatta che il Tar abbia accolto la mia istanza e questo lo devo anche ai miei avvocati Enrico Pintus e Pietro Casu – dice Stefania Sassu – ma sono meno contenta che il Comune debba pagare delle spese legali che avrebbe potuto evitare se il responsabile dell’ufficio finanziario avesse semplicemente pubblicato, o rilasciato copia, delle determinazioni richieste». Si è trattato di inadempienza degli uffici, dietro la quale Sassu vede una specifica volontà politica, che non deve ricadere sulle spalle della comunità.
A.C.
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