• 10 Luglio 2025
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Vaccino contro Dermatite bovina, cresce la preoccupazione tra gli allevatori e Coldiretti scrive alla Regione

Bovini
Nella missiva l’associazione chiede chiarezze sulle misure di contenimento e più informazioni sulla campagna vaccinale e sui ristori.

CAGLIARI | 10 luglio 2025. «L’annunciato arrivo del vaccino vivo-attenuato sta generando ancora oggi forti preoccupazioni nelle campagne sarde, alimentando un clima di incertezza e timori tra gli allevatori. Le voci che si stanno diffondendo, spesso senza un adeguato riscontro scientifico, stanno contribuendo a una crescente paura sulla sicurezza del vaccino e su possibili effetti collaterali. Per questo chiediamo massima chiarezza sull’efficacia del vaccino, sulle sue indicazioni e controindicazioni, affinché gli allevatori possano affrontare l’emergenza con consapevolezza e responsabilità».

È quanto ha chiesto Coldiretti Sardegna in una lettera inviata all’assessore regionale della Sanità e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) per avere le necessarie informazioni sulla gestione in atto dell’emergenza dermatite nodulare contagiosa (LSD) – malattia che sta mettendo in ginocchio il comparto bovino sardo. 

Nello specifico, nella missiva Coldiretti oltre a chiedere di conoscere se esistano alternative percorribili alla vaccinazione e di rendere pubblici i dati relativi agli effetti del vaccino già impiegato in altri contesti, anche di sapere se vi siano eventuali reazioni avverse osservate nei bovini e di chiarire quali siano le tempistiche previste per la somministrazione, l’espletamento delle procedure sanitarie e la ripresa delle movimentazioni degli animali. 

«I nostri allevatori meritano di sapere se le vaccinazioni sono l’unica strada percorribile e, in questo caso, quali siano i reali benefici del vaccino previsto, quale sia la sua efficacia documentata, anche sulla base delle esperienze fatte in altri Paesi europei», sottolineano il presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba. «È necessario sapere quali possano essere gli eventuali effetti collaterali, sia nel breve che nel lungo periodo. Gli allevatori temono cali produttivi, aborti, blocchi delle movimentazioni ancora per tempi lunghi», per questo «chiediamo di avere informazioni a tutela della salute animale ma anche della tenuta economica delle aziende agricole coinvolte».

Inoltre, insieme al piano di contrasto alla malattia, per Coldiretti Sardegna è necessario che «siano previsti strumenti di ristoro e sostegni economici adeguati per le aziende che dovessero subire danni diretti o indiretti, non solo per la diffusione della malattia ma anche per le conseguenze legate alle azioni di contrasto, comprese quelle vaccinali come per esempio cali produttivi, eventuali aborti o addirittura capi morti. Il comparto bovino sardo – sottolinea Coldiretti – rischia di pagare un prezzo altissimo in un periodo in cui aveva raggiunto una fase positiva, con prezzi soddisfacenti, mercati vivaci e un importante consolidamento delle filiere. Gli allevatori non possono restare soli davanti al rischio di perdere animali o reddito».

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