Decadenza Todde, Forza Italia: «La commedia è finita. Ora venga data la parola ai sardi».

I consiglieri azzurri rispondono anche al leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte: «Si erge a difensore d’ufficio di una causa persa».
CAGLIARI | 30 maggio 2025. «L’immobilismo istituzionale che attanaglia la Regione Sardegna ha ormai superato ogni soglia di tollerabilità. In una fase in cui decisioni rapide e precise sono fondamentali per affrontare l’attuale crisi economica, sociale e amministrativa che investe l’isola, ci ritroviamo invece impantanati in un teatrino politico sempre più grottesco». Lo sottolineano i Consiglieri regionali di Forza Italia in riferimento alla situazione creatasi dopo l’ordinanza-ingiunzione di decadenza emanata il 3 gennaio scorso dal Collegio regionale di garanzia elettorale all’indirizzo della presidente della Regione Alessandra Todde per irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali. Un quadro reso ancora più complesso alla luce del recente respingimento da parte del Tribunale ordinario di Cagliari del relativo ricorso presentato dalla governatrice.

«La realtà è semplice – prosegue il gruppo consiliare di FI –, e per qualcuno intollerabile: esiste una sentenza limpida e netta che certifica gravi irregolarità. Non è il centrodestra ad averle commesse e non è il centrodestra che si rifiuta di prenderne atto. È la presidente Todde a voler restare incollata alla poltrona, invocando un consenso “percepito”, come se la democrazia si misurasse a pelle e non con il voto. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo a parti invertire. Tutti noi siamo garantisti, sempre, fino all’ultimo grado di giudizio. Ma garantismo non significa paralisi. Il diritto alla difesa non autorizza lo stallo permanente ed è inaccettabile che, mentre i sardi aspettano risposte su sanità, trasporti, agricoltura, edilizia e servizi, la guida della Regione sia appesa a “sensazioni personali”».
«Le dichiarazioni della Presidente, che afferma di dimettersi solo se “glielo chiedessero i sardi” – aggiungono i Consiglieri di Forza Italia –, offendono il buon senso e l’intelligenza del popolo. Non si governa per autoconvincimento, si governa se si è legittimati. E oggi quella legittimazione, almeno secondo la recente sentenza del Tribunale di Cagliari, non c’è più. Dietro le parole mielose e la finta compostezza, si nasconde una strategia cinica e irresponsabile: prendere tempo, costi quel che costi, anche a prezzo dell’interesse collettivo. Ma la Sardegna non può più aspettare il miracolo di una sentenza risolutiva. Se davvero c’è rispetto per i cittadini, per le istituzioni e per la democrazia, l’unica strada è il ritorno immediato alle urne. Non per spirito di rivalsa, ma per dignità istituzionale. Smettiamola di trasformare il diritto in un palcoscenico. La commedia è finita. Ora parli la democrazia e venga data la parola ai sardi».
I forzisti rispondono infine anche al leader del Movimento 5 stelle, ieri a Nuoro per sostenere il candidato a sindaco Emiliano Fenu, che ha accusato il centrodestra sardo di volteggiare come un avvoltoio attorno alla decadenza di Todde. «L’ex presidente, Giuseppe Conte, che si erge a difensore d’ufficio di una causa persa, ha scelto la via della polemica surreale. Una reazione scomposta ma anche rivelatrice: chi vede carogne in volo probabilmente ha già accettato la morte politica della propria candidata», concludono i Consiglieri di FI.
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