Legge fine vita, l’arcivescovo di Cagliari mons. Baturi: «Non smarriamo il senso dell’umanità»

Il Segretario della Cei interviene per richiamare con fermezza il valore della vita e l’urgenza di promuovere una cultura della cura e della prossimità: «La vita va sempre tutelata e accompagnata».
CAGLIARI | 18 settembre 2025. L’arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), mons. Giuseppe Baturi, non nasconde il suo rammarico per l’approvazione ieri del testo di legge sul suicidio medicalmente assistito da parte del Consiglio regionale della Sardegna.
«Come ricordato dalla Presidenza della Cei, “sulla vita non ci possono essere polarizzazioni o giochi al ribasso”: l’auspicio – dice Baturi riportando il pensiero dei Vescovi Italiani – è che “nell’attuale assetto giuridico-normativo si giunga, a livello nazionale, a interventi che tutelino nel miglior modo possibile la vita, favoriscano l’accompagnamento e la cura nella malattia, sostengano le famiglie nelle situazioni di sofferenza”».
«Più che agevolare la morte e creare condizioni per cui la si scelga, dunque – sottolinea l’Arcivescovo –, c’è bisogno di garantire cure anche quando non c’è guarigione, di non abbandonare nessuno, di assicurare cure palliative in modo uniforme ed efficace come, peraltro, previsto dal recente “Piano di potenziamento della Rete regionale”».
«L’approvazione odierna – prosegue il Segretario della Cei – stride con questa volontà di potenziamento e rilancio tesa a promuovere il concetto di “cura totale”, comprensivo dell’integrità fisica, degli aspetti affettivi, della cura domiciliare, della terapia del dolore e del coinvolgimento del terzo settore. Qui il riferimento è alle reti comunitarie capaci di sviluppare empatia, amore per la persona, di contrastare l’acuirsi del disagio: la parrocchia, le associazioni, gli amici. La Chiesa continua a fare la propria parte, ribadendo – con le parole e con azioni di prossimità – la dignità di ogni essere umano, a prescindere dall’efficienza e dall’età. La volontà e il fermo desiderio di stare accanto alle persone che soffrono. Non dobbiamo smarrire il senso dell’umanità!», conclude Baturi.
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