• 18 Dicembre 2025
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Anche Cia Sardegna in piazza a Bruxelles per dire «no al taglio delle risorse» proposto dall’Ue

Cia Sardegna a
Oltre 270mila aziende italiane del settore a rischio sopravvivenza se venisse confermata la proposta di riforma della Pac e la conseguente decurtazione di 86 miliardi di euro dal bilancio.

BRUXELLES | 18 dicembre 2025. Anche una delegazione di Cia Agricoltori Italiani Sardegna in piazza oggi a Bruxelles per protestare contro le politiche agricole dell’Unione europea che, solo in Italia, stanno mettendo a rischio oltre 270mila aziende del settore.

La rappresentanza sarda si è unita alla grande delegazione confederale guidata dal presidente nazionale, Cristiano Fini, in prima linea con striscioni e cartelli: “Ursula, basta bugie” – “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura” – “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo”, e tanti altri.

La critica di Cia Sardegna è in linea con la protesta nazionale: «No al taglio delle risorse (- 86 miliardi di euro ndr) previsto nelle proposte in campo, che in Sardegna contribuirebbe a falcidiare un comparto già alle prese con una miriade di difficoltà e sui cui è indispensabile investire e non di certo sottrarre risorse», spiegano i rappresentanti della confederazione isolana.

L’allarme lanciato da Cia con la protesta di oggi per le strade di Bruxelles, dove sfilano 10 mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente, è supportato dai dati: secondo le stime, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. In questo scenario, la Sardegna con le sue aree interne e la sua agricoltura, risulterebbe  tra le regioni italiane a subire i tagli maggiori.

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