CB Nord Sardegna, al via a breve nella bassa valle del Coghinas i lavori di messa in sicurezza idraulica

Gli interventi interesseranno i 4 comuni che gravitano attorno alla foce del Coghinas: Santa Maria Coghinas, Badesi, Viddalba e Valledoria. Nella riunione di ieri a Chilivani, insieme ai vertici del Consorzio e i sindaci interessati, presenti anche l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Aldo Salaris e il capo di gabinetto dell’assessorato all’Ambiente Emanuele Beccu.
CHILIVANI. Manca solo lāapprovazione dello studio di compatibilitĆ idraulica per lāavvio del primo lotto di lavori che porterĆ alla messa in sicurezza idrogeologica dei quattro comuni che gravitano attorno alla foce del Coghinas: Santa Maria Coghinas, Badesi, Viddalba e Valledoria. Lāultimo step atteso, permetterĆ dunque di iniziare con un intervento che il territorio aspetta dal 2014, da circa otto anni caratterizzati da un costante lavoro degli enti deputati alla progettazione, al reperimento dei fondi e a quelli che sono stati via via gli adeguamenti normativi.
Ieri mattina si ĆØ fatto il punto della situazione nella sede del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna a Chilivani, alla presenza dei vertici del Consorzio il presidenti Toni Stangoni e il direttore GiosuĆØ Brundu, che ĆØ lāente delegato alla gestione del āServizio di Piena e intervento idraulicoā e quindi anche dei lavori di sopralzo degli argini, alla presenza dellāassessore regionale ai Lavori Pubblici Aldo Salaris, il capo di gabinetto dell’assessorato all’Ambiente Emanuele Beccu, i sindaci di Valledoria Badesi Santa Maria Coghinas e Viddalba, il Genio Civile, e in video conferenza progettisti, e tecnici della Direzione generale Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna.

L’esposizione della cronistoria ĆØ stato un passaggio fondamentale durante la riunione per capire come nella evoluzione del progetto non ĆØ solamente la macchina burocratica che tecnicamente ha rallentato il raggiungimento del risultato, ma anche modifiche normative e modifiche progettuali, resesi necessarie dopo una nuova valutazione del rischio.
Ā«Allāindomani del nuovo piano di laminazione della diga di Muzzone ā ha spiegato nella lunga ricostruzione, il direttore tecnico Giuseppe Bellu ā, il sopralzo degli argini, inizialmente previsto di due metri, ĆØ stato ridotto a 80 centimetri perchĆ© fondamentalmente il piano di laminazione di Muzzone ha rappresentato giĆ di per se una messa in sicurezza del territorio che permette di gestire la piena in maniera preventivaĀ».
Ā«La buona notizia ĆØ che siamo nelle condizioni di avviare il lavoro a breve ā ha spiegato il direttore generale Brundu -, questo grazie anche al costante dialogo con le istituzioni regionaliĀ».
Sono 9 i lotti in cui si divide il lavoro che ammonta a 28 milioni di euro, di cui 16,5 milioni giĆ finanziati che garantiscono per ora la fattibilitĆ economica dei primi cinque lotti e dellāultimo, elencati nel crono programma. Mentre restano da finanziare 11,5 milioni di euro, per i quali lāassessore ai Lavori Pubblici Aldo Salaris, ha garantito il massimo impegno per reperire le risorse, raccomandando ai quattro primi cittadini di continuare a lavorare per la costruzione del Contratto di fiume, ossia lāaccordo tra enti territoriali che permetterĆ una migliore gestione della risorsa acqua e dei progetti come quello sul tavolo ieri, permettendo allāente regionale di avere un unico interlocutore territoriale.
Ā«Sicuramente questa riunione ā ha commentato Toni Stangoni con il vicepresidente Francesco Pala ā ĆØ servita per chiarire che il lavoro della nostra struttura, continuato nel tempo e di massima disponibilitĆ al dialogo e alla costruzione, nasce dalla necessitĆ del Consorzio di garantire quella sicurezza dei territori e una migliore gestione della risorsa acqua, soprattutto quando questa si presenta come un rischio per i territori e la popolazioneĀ».
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