San Martino Srl, 20 dipendenti sospesi dal lavoro senza stipendio né tutele

Il consigliere regionale di Forza Italia Piero Maieli: «Il silenzio della politica sta condannando venti famiglie all’emarginazione sociale».
CODRONGIANOS | 3 maggio 2025. Venti dipendenti della San Martino Srl, storica azienda di Codrongianos specializzata nella produzione di acqua minerale, sono stati sospesi dal lavoro senza preavviso e senza spiegazioni. Una doccia fredda, arrivata il 4 aprile come un fulmine a ciel sereno, che ha segnato l’inizio di un incubo per le venti famiglie. Tutto in conseguenza della decisione del Tribunale di Sassari che, con la sentenza n. 28/2025, ha rigettato il concordato preventivo, aprendo la procedura di liquidazione giudiziale.
Lo denuncia il consigliere regionale di Forza Italia Piero Maieli, preoccupato per una «situazione è a dir poco drammatica» per questi lavoratori che «si trovano in sospensione non retribuita, senza alcuno stipendio da marzo e – paradossalmente – senza accesso alla NASpI (indennità mensile di disoccupazione ndr), perché sono dipendenti formalmente ancora assunti, anche se non pagati. Non possono usufruire di nessun ammortizzatore sociale e di nessuna tutela. Per ottenere quanto loro spetta di diritto, stipendi arretrati e TFR, dovranno attendere l’udienza fissata per il 16 luglio 2025, presentando un’istanza legale di insinuazione al passivo. E tutto questo senza alcuna garanzia che otterranno ciò che gli è dovuto».
«Si era anche ventilata la possibilità di un esercizio provvisorio, utile a garantire una minima continuità produttiva e rendere attrattiva l’azienda per eventuali acquirenti. Ma a oggi, nulla è stato fatto», evidenzia Maieli. «Nessuna azione concreta, solo promesse disattese. E intanto, venti famiglie sopravvivono attingendo alle ultime risorse economiche disponibili, nell’indifferenza totale delle istituzioni. L’assenza di interventi da parte degli enti locali e regionali è sconcertante – prosegue il consigliere –. Il silenzio della politica sta condannando venti famiglie all’emarginazione sociale. Non una parola, non un atto concreto, nessuna iniziativa di supporto. Questo immobilismo è un tradimento verso chi, per anni, ha dato il proprio contributo a una realtà produttiva importante per il territorio.
Vero è che la San Martino Srl aveva cercato di rilanciarsi, investendo in innovazione e nuove tecnologie, ma controversie legali con la Provincia di Sassari e le gravi lacune nella gestione della crisi aziendale hanno trascinato tutto e tutti verso il baratro. I dipendenti chiedono ora, con forza e dignità, l’attivazione immediata dell’esercizio provvisorio, misure di sostegno economico urgenti e un piano reale di rilancio aziendale.
Ignorare queste richieste significa condannare venti famiglie all’indigenza. È inaccettabile che si stia assistendo inermi a una vera e propria emergenza sociale, che sta avvenendo proprio a casa nostra, nel nostro territorio. L’intervento delle istituzioni competenti non è solo auspicabile: è doveroso, urgente e non più rimandabile. Ogni giorno che passa segna una ferita più profonda. È tempo di agire, prima che la crisi San Martino si trasformi in una tragedia irreversibile, senza aspettare oltre», conclude Piero Maieli.
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