• 3 Novembre 2024
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Sviluppo turistico, presentata a Borutta la Rete Lakesos delle imprese del Logudoro e Meilogu

Borutta Presentazione lakesos
Sono intervenuti i partner del progetto insieme ai rappresentanti delle Unioni  dei Comuni, della Provincia di Sassari e di Sardegna Ricerche e allo studioso Carlo Cambi. Tra gli obiettivi anche quello di aumentare la ricettività, in un  territorio che oggi conta 73 strutture per 741 posti letto.

BORUTTA. Si chiama Progetto Lakesos e mira alla valorizzazione e alla promozione dell’offerta di servizi turistici dei territori del Logudoro e Meilogu grazie ad una rete di imprese locali operanti nella ricettività, nella produzione di prodotti tipici e artigianali e servizi. L’iniziativa, che punta sulla presenza di diversi attrattori turistici come la Valle dei Nuraghi, il compendio del lago Coghinas, il circuito delle chiese romaniche e altri siti di grande interesse, è stata presentata venerdì 2 dicembre a Borutta nella sala dell’Ex Asilo del Comune, nel corso Trieste.

LA PRESENTAZIONE. “Il progetto Lakesos otterrà il massimo sostegno da parte della Provincia di Sassari”. Lo ha affermato a nome dell’amministrazione Salvatore Saba secondo cui “la Provincia darà tutto il supporto possibile, mettendo a disposizione la sua intera struttura, perché siamo convinti che fare rete sia il futuro”. Un concetto ribadito anche da Marina Masala di Sardegna Ricerche: «Il progetto Lakesos è uno dei diciotto che finanziamo in tutta l’isola con una spesa complessiva di tre milioni di euro ed è già un successo vedere trecento operatori che lavorano assieme per il turismo sostenibile, sfatando il mito che i sardi non sanno cooperare per un progetto comune».

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«Abbiamo sostenuto la rete Lakesos fin dall’inizio perché crediamo possa portare dei benefici e guardiamo alla sua attività con grande attenzione e aspettative» ha dichiarato il sindaco di Borutta e presidente dell’Unione di Comuni del Meilogu Silvano Arru. «Facciamo già parte di diverse reti perché ciò è fondamentale per i territori che hanno pochi abitanti. Come amministrazione stiamo puntando molto sul turismo, grazie anche alla presenza nel nostro territorio dell’abbazia di San Pietro di Sorres, che presto sarà inserita in una rete di monasteri europei».

Per il temporary manager di Lakesos Franco Branca «il percorso fatto finora ci soddisfa ma c’è ancora tanto su cui lavorare. Fare rete oggi è essenziale perché gli strumenti di sostegno pubblico si stanno orientando verso questa direzione mentre il supporto alle piccole imprese è limitato. Vogliamo coinvolgere ancora di più le imprese della ricettività e dell’agroalimentare. L’impegno delle imprese però da solo non basta, serve anche quello degli enti pubblici e del sistema bancario».

Nel corso dell’iniziativa hanno preso la parola anche i rappresentanti di alcune imprese aderenti alla rete come Maria Grazia Gambella, vice presidente di Lakesos e presidente della cooperativa La Pintadera che dal 1991 gestisce il nuraghe di Sant’Antine (“Fare rete nel turismo non è semplice né scontato ma noi c crediamo”), Elena Chessa dell’agriturismo Pedru Caddu di Tula (“Siamo dentro Lakesos perché crediamo nelle potenzialità del territorio”) e Giuseppe Piras presidente della società Acqua Santa Lucia (“Lavoriamo nel territorio da 127 anni e abbiamo già beneficiato in passato della collaborazione con altre imprese della zona”).

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Dopo la presentazione del progetto di comunicazione da parte di Sandro Usai della società Ablativ e di Valentina Sanna di Smart srl, l’iniziativa (moderata dalla giornalista Carla Mura) è stata chiusa dal giornalista e studioso di turismo Carlo Cambi che, collegato in videoconferenza, ha rivolto a Lakesos i suoi «complimenti per l’entusiasmo e per la volontà di mettere in campo, in un periodo di crisi come questo, un progetto di rete così ambizioso». Per Carli il futuro è nella «segmentazione del target, con particolare interesse ai turisti che amano la natura e vogliano fare un’esperienza completa di ciò che il territorio offre, dall’archeologia al patrimonio culturale, fino all’enogastronomia, tutte potenzialità che sono presenti nel territorio della Rete Lakesos».

DOVE OPERA LA RETE LAKESOS. La Rete Lakesos fa riferimento principalmente ai territori delle Unioni dei Comuni del Logudoro e del Meilogu ma estende il suo coinvolgimento all’intero territorio dei Gal Logudoro Goceano, Meilogu e Villanova. I comuni interessati sono quindi in Logudoro Mores, Tula, Ardara, Ozieri, Pattada, Ittireddu e Nughedu, nel Meilogu Siligo, Bessude, Borutta, Bonnannaro, Banari, Bonorva, Cheremule, Cossoine, Giave, Pozzomaggiore, Semestene, Thiesi e Torralba, e nel Villanova i comuni di Padria, Romana, Villanova Monteleone, Monteleone Rocca Doria e Mara, e in Goceano i comuni di Anela, Benetutti, Bono, Bottida, Bultei, Burgos, Esporlatu, Illorai e Nule.

CHI FA PARTE DELLA RETE LAKESOS. Alla Rete Lakesos aderiscono aziende operanti nella ricettività, nella produzione di prodotti tipici e artigianali e servizi. L’obiettivo è quello di creare una piattaforma di collaborazione fra gli operatori economici del territorio ed offrire servizi e opportunità di lavoro anche agli altri operatori non solo locali, come guide, società di servizi di incoming ed eventi, tour operator, associazioni e gruppi organizzati, ecc. Al contempo la Rete intende incrementare la qualità e l’innovazione dei servizi offerti dalle imprese aderenti.

Il percorso di creazione della Rete Lakesos è stato articolato e partecipato ed è stato  patrocinato dalle Unioni dei Comuni del Logudoro e del Meilogu, che hanno reso possibile la partecipazione di diciotto imprese, in sintesi appartenenti a tre gruppi.

a) aziende di servizio che gestiscono la promozione delle risorse culturali del territorio, come le tre cooperative che garantiscono le visite guidate del Nuraghe di Santu Antine (Torralba), della necropoli di Sant’Andrea Priu (Bonorva), della Chiesa di San Pietro di Sorres (Borutta) e del sistema museale territoriale e la cooperativa Siendas (Thiesi);

b) aziende che offrono ricettività e ristorazione, come i piccoli hotel de charme Janas (Mores) e Pedru Caddu (Tula), il Pozzo antico, ristorante con contigua struttura ricettiva Il Giardino degli Aranci, nuove strutture ricettive in corso di realizzazione o ampliamento Ana Apetrii e Anthos (ambedue di Mores) ed il suggestivo piccolo albergo Monte Pirastru di Nughedu;

c) aziende di servizio e produzione, come l’azienda di Loredana Pinna (Mores), che intendono riconvertire immobili aziendali ad un uso ricettivo, o di sviluppo produttivo e promozione commerciale (le aziende Agrientu, Cantareddu di Mores e Dataluce di Ozieri), l’acqua Santa Lucia (Bonorva), Ithiri, un’azienda che produce originai snack a  base di pane lentu (Ittireddu), Naturalmente sardo che produce formaggi (Ozieri) e la cooperativa Marras carni che produce salumi (Cheremule).

GLI OBIETTIVI DELLA RETE LAKESOS. Il dato comune a tutte le attività della proposta progettuale è la valorizzazione del territorio in un’ottica esperienziale attraverso “percorsi del tipico”. La possibilità di far visita ai vigneti, ad una cantina, ad un ovile, l’opportunità di trascorrere una giornata in azienda, mungere le pecore e imparare a produrre e conoscere le caratteristiche dei formaggi direttamente sul luogo di produzione o di imparare a cucinare ricette tradizionali con i prodotti locali, sono tutti elementi che costituiscono un’esperienza, che unita ad attività orientate agli specifici interessi dell’ospite (cavallo, motori, canoa, pesca, archeologia etc) deve essere trasformata in valore economico per le stesse imprese e per il territorio nel suo complesso.

AUMENTARE LA RICETTIVITA’ TURISTICAL’offerta della ricettività turistica dei comuni del Logudoro e Meilogu è assai limitata, come è facile desumere dai dati relativi alla quantità e qualità delle strutture ricettive presenti nel territorio. Attualmente i mercati di riferimento sono soprattutto regionali e l’offerta ricettiva prevalente è quella extralberghiera, come è rilevabile dai dati della tavola seguente.

Nel 2018 (dati istat pressoché invariati ad oggi) nei comuni del Logudoro Meilogu c’erano solo sei hotel a tre stelle (con 96 stanze per complessivi 208 posti letto), un campeggio/villaggio (195 posti letto) e due alloggi (18 posti letto). Sono stati censiti invece cinquantasei Bed &Breackfast (per 231 posti letto), sei invece gli agriturismi (45 posti letto), una casa per ferie (24 posti letto) e un esercizio ricettivo (20 posti letto). Il totale, le 73 strutture garantiscono 741 posti letto (elaborazione Ima Consulting su dati Istat).

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