• 12 Giugno 2025
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Un giovane di Giave tra gli allievi marescialli dei Carabinieri che hanno giurato a Firenze

Roberto Lampis Giave
Insieme a Roberto Lampis hanno promesso fedeltà alla Repubblica anche altri sette giovani sardi.

GIAVE | 12 giugno 2025. Roberto Mario Lampis, 21 anni, è l’unico allievo maresciallo della provincia di Sassari del 14° corso che il 22 maggio scorso ha prestato giuramento nella caserma “Felice Maritano” di Firenze, sede della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri. Originario di Giave, Roberto Lampis durante la toccante cerimonia ha vissuto momenti di grande emozione, soprattutto quando la madre, Maria Antonietta Uras, gli ha appuntato gli alamari sulla divisa alla presenza del generale di Corpo d’Armata Giuseppe La Gala e di numerose autorità civili, militari e religiose. «Un’emozione indescrivibile, un orgoglio immenso vedere mio figlio realizzare il suo sogno», ha confidato la donna, visibilmente commossa.

Diplomato al Liceo Scientifico di Pozzomaggiore nell’estate del 2023, Roberto ha passato prima le selezioni del concorso per allievi carabinieri, iniziando il corso a Iglesias nel luglio 2024. Pochi mesi dopo ha vinto anche il concorso per allievi marescialli, che gli ha aperto le porte della prestigiosa scuola fiorentina. Qui, una volta terminati gli studi, conseguirà la laurea triennale in Scienze giuridiche della sicurezza e sarà destinato a una delle caserme dell’Arma sul territorio nazionale con il grado di maresciallo.

Insieme a lui, hanno promesso fedeltà alla Repubblica italiana anche altri 7 sardi, 4 ragazze e 3 ragazzi: Marco Artale (Iglesias), Chiara Francesca Fadda (Guspini), Rita Francesca Franzò (Muravera), Maria Francesca Marras (Selargius), Alice Paglani (Bosa), Francesco Piccioni (Assemini) e Giulia Tanda (Cagliari). Questi giovani hanno rappresentato la Sardegna all’interno del gruppo dei 380 allievi marescialli che hanno prestato giuramento, su un totale di 626 ammessi alla scuola nel 2024.

Con il loro atto, gli allievi del 14° corso hanno «dato ancora una volta risalto alla figura del carabiniere che, nella sua essenza – è stato sottolineato durante la cerimonia –, incarna la presenza dello Stato accanto ai cittadini, nei grandi centri come nei piccoli paesi, in ogni territorio possibile, dando maggiore importanza alla capacità di ascolto tipica dell’operatore dell’Arma, sicuri che rivestiranno il loro ruolo indossando gli alamari, con orgoglio e come testimoni fedeli della grande storia dell’Istituzione».

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