Benetutti ricorda don Michele Satta a 100 anni dalla nascita

Intitolato al sacerdote, scomparso nel 2015, l’Auditorium parrocchiale.
BENETUTTI | 9 dicembre 2025. Don Michele Satta, avrebbe compiuto 100 anni quest’anno e per questo motivo il Consiglio Pastorale parrocchiale di Benetutti ha deciso di commemorarlo con una cerimonia solenne, continuando quella serie di iniziative volte proprio a ricordare i sacerdoti che negli ultimi anni hanno lavorato e valorizzato il paese con il loro operato. Lo scorso 26 ottobre, infatti, in concomitanza dell’inizio del nuovo anno catechistico, sono state dedicate tre sale dell’oratorio dell’ex asilo “San Giuseppe” ai compianti don Cocco, don Manca e don Farina.
Sabato 6 dicembre invece il vescovo di Ozieri mons. Corrado Melis ha presieduto la Santa Messa in ricordo di don Satta nella chiesa parrocchiale di Sant’Elena Imperatrice, insieme al parroco del paese don Gianni Palmas, a mons. Gavino Leone, già vicario generale e cancelliere emerito della diocesi di Ozieri, e a don Giammaria Canu che è stato parroco di Benetutti dal 2014 al 2017.
Successivamente, alle ore 18, ci si è spostati nell’adiacente salone del cinema parrocchiale, dove il Vescovo ha benedetto ufficialmente la dedicazione dell’Auditorium a don Satta, con l’apposizione di un’insegna al di fuori dei locali e di un’immagine dell’ex parroco nell’ingresso principale.

Il terzo momento importante della serata è stato quello a cura di mons. Gavino Leone, che ha tenuto una bella relazione sulla figura di don Michele partendo dalla sua nascita e toccando i momenti più significativi della vita sacerdotale e del suo apostolato. Ha ricordato che, dopo essere nato a Benetutti il 26 gennaio del 1925 e aver frequentato le scuole elementari del paese, è entrato nel seminario di Ozieri indirizzato dal parroco di allora don Francesco Lisai. Nel 1943, in piena guerra mondiale, ha proseguito i suoi studi liceali e teologici nel Seminario regionale di Cuglieri, avendo come compagno e amico mons. Pier Giuliano Tiddia, tuttora vivente a Cagliari, il quale dopo ave saputo della commemorazione in programma a Benetutti e non potendo essere presente fisicamente, ha voluto mandare in omaggio e in ricordo del suo amico Michele una bella lettera letta da mons. Leone e una mitria, attualmente esposta in sacrestia insieme ad altri preziosi arredi sacro.
Proseguendo con il racconto della vita di don Satta, il relatore ha continuato ricordando che il 20 agosto del 1950 è stato ordinato sacerdote a Benetutti per mano di mons. Francesco Cogoni, iniziando, a dicembre dello stesso anno, il suo ministero sacerdotale nella parrocchia di Alà dei Sardi dove rimase fino al 1961 sotto la guida del parroco don Addis, con il quale collaborò strettamente per la realizzazione della chiesa parrocchiale e del salone del cinema del paese. Venne successivamente nominato parroco di Chilivani, dove rimase per 4 anni, fino al 1965, accompagnato anche dalla nipote Rosa Satta che gli rimarrà sempre accanto, insieme al marito e ai figli, fino alla morte con grande riconoscenza da parte di don Satta, espressa in più occasioni.
Ci fu poi il lungo periodo ozierese, come beneficiato della Cattedrale e vice-cancelliere vescovile, che durò dal dicembre del 1965 fino all’Ottobre del 1983. In quei lunghi anni svolse anche la mansione di autista del vescovo Cogoni accompagnandolo nei viaggi in diocesi e fuori diocesi. Insegnò religione nelle scuole superiori e celebrò messa nella chiesa della Madonna di Loreto che allora fungeva come succursale della parrocchia della cattedrale e dove tutt’ora è ricordato con affetto dagli anziani dell’omonima Società religiosa che tengono anche una sua fotografia esposta nella loro sede.
Infine, venne nominato parroco di Benetutti, suo paese natale, dove fece il suo ingresso il 26 novembre 1983. Qui, curò bene la catechesi e la liturgia e formò dei coristi per animare le celebrazioni parrocchiali, creò una compagnia teatrale con dei bravi attori non professionisti che impararono e proposero delle commedie, da lui dirette, proprio nell’Auditorium parrocchiale che oggi gli viene dedicato. Un lungo periodo, costellato da gioie e dolori, che si concluse con la sua morte nella sua casa benetuttese nel 2015 e che lo videro impegnato soprattutto dal punto di vista spirituale, culturale, morale e artistico, come lui stesso scrisse parlando del suo paese. A lui il merito di aver continuato l’opera dei suoi predecessori nella valorizzazione del patrimonio artistico parrocchiale e in particolare dei dipinti del presbiterio e delle 4 tavole superstiti del Retablo del Maestro di Ozieri, dedicato alla patrona Sant’Elena che nel 1996, dopo l’avvenuto restauro, vennero finalmente riconsegnate alla chiesa parrocchiale dalla quale mancavano da diversi anni.
Morì Il 25 ottobre 2015 e mons. Leone ha voluto concludere la sua lunga relazione associando a don Satta tre aggettivi: severo, sofferente e scherzoso. Tre aggettivi legati al suo lungo apostolato nelle diverse parrocchie, scandito da tanti episodi importanti, tragici, solenni, ma anche divertenti del suo rapporto con familiari, amici, colleghi, superiori e tanti parrocchiani che ancora oggi lo ricordano con affetto.
La bella serata si è conclusa con un breve ricordo di don Satta da parte del parroco di Benetutti don Gianni Palmas e con un momento conviviale per tutti i presenti a cura dell’Associazione Sant’Elena Imperatrice.
Maria Francesca Ricci
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