• 26 Aprile 2024
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Ispezione del Ministero al Pronto Soccorso ostetrico-ginecologico dell’Aou di Sassari

palazzina delle Medicine in viale San Pietro_Clinica Medica

Il Ministero della Salute ha disposto un’ispezione al Pronto Soccorso della Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari per fare luce sulla vicenda che ha visto protagonista sabato scorso una donna di 25 anni, Alessia Nappi, respinta perché non in possesso dell’esito di un tampone molecolare. La giovane, alla quinta settimana di gravidanza, è arrivata in clinica con una emorragia in atto e forti dolori addominali e non è stata visitata. Rimandata a casa con la raccomandazione di ripresentarsi il lunedì con l’esito del test anti covid, la ragazza poco dopo ha avuto un aborto spontaneo.

Gli ispettori del ministero, dunque, saranno a Sassari nei prossimi giorni per verificare i fatti e accertare eventuali responsabilità. Nel frattempo l’Aou di Sassari fa sapere che «la direzione strategica ha richiesto alle strutture aziendali di riferimento l’avvio di un audit interno con tutti i soggetti interessati perché si possa fare chiarezza su quanto sia effettivamente avvenuto. Siamo dispiaciuti per quanto accaduto alla signora».

«Quanto accaduto al pronto soccorso ostetrico di Sassari, in cui una donna alla quinta settimana di gravidanza non è stata visitata, è di una gravità inaudita. Ogni responsabilità va accertata e presenterò doverosamente un interrogazione parlamentare al Ministro della Salute per capire se ci sono profili di responsabilità per quanto occorso”. Ad affermarlo è il senatore di Forza Italia, Enrico Aimi.

«Quando si è presentata al pronto soccorso, la donna aveva tutte le avvisaglie di una minaccia di aborto – spiega il senatore –. Aborto che è avvenuto poco dopo nel parcheggio dell’ospedale. La donna non è stata visitata perché sprovvista di tampone molecolare e resta da chiarire per quale motivo il tampone non le sia stato eseguito in struttura. Pare che non ve ne fosse disponibilità».

«È stato negato un diritto fondamentale, una vicenda che lede profondamente la dignità della vita umana e della persona – prosegue Aimi –. Sembra che alla donna sia stato addirittura detto di eseguire un tampone privatamente e di tornare in pronto soccorso il lunedì successivo. Comportamenti che nulla possono avere a che fare con i fattori dell’urgenza e dell’emergenza che caratterizzano i pronto soccorso. Il Ministro deve chiarire cosa non ha funzionato e quali misure si intendano adottare per evitare che simili episodi si ripetano».

Ottica Muscas

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