• 25 Aprile 2024
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Neoplasie colorettali, Patologia chirurgica di Sassari tra i migliori centri d’Italia

Antonio Marrosu Fabrizio Scognamillo e Nicola Addis
🔴 Dallo scorso anno il reparto dispone di un robot di ultima generazione, con il quale sono già stati effettuati 38 interventi. L’argomento, con una focus sul moderno trattamento dei tumori del colon-retto, è stato trattato durante il corso ECM organizzato dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Sassari.

SASSARI. Lo scorso anno in Italia sono state stimate 48.100 nuove diagnosi di tumore del colon-retto, nel 2020 erano 43.702. In due anni si è registrato quindi un aumento di 4.398 casi. Ad influire su questa vera e propria “epidemia di neoplasie”, l’impatto del Covid-19 e i ritardi negli screening accumulati durante l’emergenza sanitaria.

Questo tema, con una focus sul moderno trattamento delle neoplasie colorettali, è stato al centro del corso di aggiornamento ECM organizzato dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Sassari con il coordinamento scientifico dei dottori Fabrizio Scognamillo e Davide Turilli.

Lo specialista Antonio Marrosu, parlando del reparto di Patologia chirurgica dell’Aou di Sassari ha evidenziato come questo sia tra i centri di eccellenza italiana nella chirurgia di tumori colorettali. Dallo scorso anno – ha ricordato – il Dipartimento si avvale di un robot di ultima generazione, con il quale sono già stati eseguiti 38 interventi.

Corso ECM Sassari medici

Marrosu ha quindi elencando i vantaggi di questo strumento, il quale permette ai paziente tempi di recupero più brevi, minore pericolo di infezioni e percentuali di recidive più basse, mentre agli operatori medici di lavorare in condizioni migliori, con maggiore serenità e con risultati ottimali. In questo quadro comunque è stato rimarcato che una macchina non potrà mai sostituire il chirurgo che, anzi, dovrà avere una sufficiente preparazione per governarla e un’équipe affiatata a sostegno.

Durante la sua presentazione, Scognamillo – responsabile di Patologia chirurgica dell’Aou di Sassari –, ha invece sottolineato che la chirurgia del colon-retto non è mai stata interrotta dalla pandemia e che il Dipartimento, al primo posto in Sardegna per gli standard nazionali, ha un tavolo multidisciplinare ogni giovedì, dove vengono trattati i casi tumorali più complessi.

Corso ECM 2

Nel corso dei vari interventi tutti i relatori hanno rilevato come la pandemia purtroppo abbia rallentato l’attività di screening, determinando l’aumento della fasi avanzate dei tumori e quindi una minore possibilità di sopravvivenza per i pazienti. Infatti dallo stadio iniziale della neoplasia colorettale a quello più critico, l’incidenza di mortalità, nei cinque anni successivi, passa dal 5 per cento all’80.

Pertanto, la prevenzione, attuata con la colonscopia, riduce sensibilmente il rischio dello sviluppo del tumore colorettale, ha riferito Andrea Xidas evidenziando come però sia la seconda causa di morte per cancro in tutto il mondo dopo quello alla mammella. Lo screening deve essere attuato a partire dai 50 anni, anche se dagli studi americani è emerso che la malattia sta colpendo fasce di popolazione sempre più basse. L’asportazione dei polipi di dimensioni ridotte in ambito ambulatoriale – ha sottolineato nel suo intervento Pierluigi Tilocca –, interrompe le evoluzioni maligne e quindi gli interventi chirurgici e gli eventuali percorsi chemioterapici.

Nella seconda fase del convegno, moderato da Stefano Profili e da Giovanni Sanna, Alberto Porcu ha parlato del trattamento chirurgico della malattia metastatica, mentre Giovanni Rizzo e Claudio Feo hanno affrontato le sequele della chirurgia negli approcci conservativi e riabilitativi. Sul ruolo della radioterapia e della chemioterapia sono state invece incentrate le relazioni di Fabrizio Sanna e Alessio Cogoni. Infine, Gaia Mucci ha trattato il tema della risposta clinica dopo il trattamento neoadiuvante che riduce la possibilità di ammalarsi nuovamente dello stesso tipo di tumore.  

L’incontro svolto sabato 11 marzo a Sassari, il primo dei 22 previsti per il 2023, è stato aperto dai saluti del presidente dell’Ordine dei Medici di Sassari, Nicola Addis che ha precisato l’importanza dei crediti formativi che si acquisiscono frequentando i corsi e che sono obbligatori, non solo perché previsti dal codice deontologico, ma per legge.

In copertina: Antonio Marrosu, Fabrizio Scognamillo e Nicola Addis

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