• 27 Settembre 2023
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Oltre 60 chiese romaniche della Sardegna aprono le porte ai visitatori

Basilica N.S. del Regno Ardara
Con l’evento “Le giornate del Romanico” nei prossimi tre fine settimana sarĆ  possibile visitare gratuitamente questi luoghi di culto ricchi di storia costruiti tra il X e il XIII secolo.

La Sardegna, con il suo ricco patrimonio storico e culturale, si prepara ad accogliere visitatori e appassionati d’arte durante “Le giornate del Romanico”. Quest’anno, l’evento vedrĆ  la partecipazione di oltre 60 chiese romaniche sparse sull’isola, pronte ad aprire le loro porte al pubblico. L’evento si svolgerĆ  sotto l’egida di Italia Romanica, nata dall’unione di tre enti: la Fondazione Sardegna Isola del Romanico, che vanta una rete di 88 comuni sardi, la Fondazione Lemine della Lombardia e la siciliana Le Vie dei Tesori. Questa collaborazione ha permesso di creare un calendario ricco, con oltre 100 chiese aperte gratuitamente in Sardegna, Sicilia e Lombardia, visitabili nei tre prossimi fine settimana di settembre e durante la prima domenica di ottobre.

Durante le giornate, i visitatori avranno l’opportunitĆ  di immergersi nella storia, ammirando edifici di culto costruiti tra il X e il XIII secolo. Molti di questi luoghi conservano ancora oggi preziose opere d’arte e testimonianze dell’abilitĆ  di pittori, architetti e scultori del passato. Ogni Comune curerĆ  l’apertura delle chiese, proponendo anche eventi collaterali legati al territorio.

Chiese romaniche della Sardegna
La basilica di Saccargia (Codrongianos) e la Chiesa S. Giovanni Battista (Orotelli)

«È la grande festa del Romanico a cui tutti possono prendere parte gratuitamente – dice Antonello Figus, presidente della Fondazione Sardegna Isola del Romanico – sul tema del patrimonio romanico la Sardegna ha tracciato la strada in campo nazionale, siamo orgogliosi ed entusiasti. Ci attiveremo ancora perchĆ© questo lavoro prosegua in un lungo percorso, affinchĆ© la rete cresca e il Romanico abbia il giusto rilievo in Italia. Il prossimo passo – conclude – sarĆ  quello di allargare le maglie e tendere la mano ad altri Paesi europei per lavorare alla riscoperta di questo patrimonio enorme che la Chiesa mette a disposizione dei fedeli e dei visitatoriĀ».

Nel Logudoro sarĆ  possibile visitare: a Codrongianos la Basilica di Saccargia; a Ittireddu la chiesa di Santa Croce; a Ploaghe la chiesa di San Michele di Salvenero; a Uri e ad Usini le chiese romaniche intitolate entrambe a Santa Croce; ad Ardara la basilica palatina di Santa Maria del Regno con il suo maestoso Retablo maggiore; a Ozieri la basilica di Sant’Antioco di Bisarcio, nella cui area circostante sono in corso gli scavi archeologici sul palazzo vescovile e l’antico villaggio medievale abbandonato di Bisarcio.Ā Ed ancora le chiese di Anela, Banari, Oschiri, Carceghe, Cossoine, Florinas, Semestene.

SantAntioco di Bisarcio
Il calendario

In Sardegna il 16 e 17 settembre si potranno visitare le chiese di Bonarcado, Bosa, Cabras, Codrongianos, GaltellƬ, Gesico, Ittireddu, Mogoro, Ollastra, Ottana, Ploaghe, Samassi, Santa Giusta, Santa Maria Coghinas, Silanus, Tramatza, Uri, Usini, Zeddiani, Zerfaliu. 

Il 23-24 settembre apriranno le porte delle chiese di Anela, Ardara, Banari, Bulzi, Guasila, Irgoli, Masullas, Oschiri, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Santu Lussurgiu, Sardara, Tergu, Tratalias, Uta, Villamassargia, Villaspeciosa. 

L’ultimo fine settimana, il 30 settembre e il 1° ottobre, le protagoniste saranno le chiese romaniche di Bauladu, Cargeghe, Cossoine, Dolianova, Florinas, Fordongianus, Ghilarza, Iglesias, Milis, Olbia, Oristano, Orotelli, Oschiri, Ozieri, Pula, San Vero Milis, Semestene, Siamaggiore, Siddi, Simaxis, Solarussa, Villa San Pietro, Villamar, Villaputzu. 

Per scoprire quali saranno le chiese, quali saranno gli eventi collaterali nei singoli comuni, basterĆ  cercare il paese a cui si ĆØ interessati su www.romanicosardegna.org.

In copertina: la basilica di Nostra Signora del regno di Ardara

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