• 1 Novembre 2024
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#Io leggo perché: dona un libro all’Istituto Segni di Ozieri

#Io leggo perché: dona un libro all’Istituto Segni di Ozieri

Dal 21 al 29 novembre dona un libro all’Istituto Segni di Ozieri: questo l’invito della manifestazione “#Io leggo perché”, la più grande donazione di libri a favore degli studenti delle scuole attraverso le biblioteche scolastiche. In città le librerie che hanno aderito all’iniziativa sono “I portici” di Massimo Bellu e “Booklet” di Mario Borghi.

OZIERI. In tempi in cui l’esistenza umana appare minacciata da un nemico invisibile, grandi speranze sono riposte nella ricerca di vaccini validi ed efficaci, in una corsa contro il tempo.
Eppure esiste un vaccino, già testato e sperimentato. Forse non sarà in grado di debellare il virus che da mesi ci spaventa e ci tiene distanti gli uni dagli altri, ma ha il potere straordinario di farci entrare in contatto con altre vite e di prolungare la nostra esistenza al di là dell’immaginabile. Parliamo dei libri, della lettura. I libri sono “un’assicurazione sulla vita”, diceva Umberto Eco. Con un ragionamento semplicissimo ma geniale, in un bellissimo articolo del 1991 lo scrittore sosteneva che i libri allungano la vita. Certo, un’immortalità “all’indietro”, precisava, aggiungendo che purtroppo tutto non si può avere! Intuizione straordinaria la sua: “Non ce ne rendiamo conto, ma la nostra ricchezza rispetto all’analfabeta (o di chi, alfabeta, non legge) è che lui sta vivendo e vivrà solo la sua vita e noi ne abbiamo vissuto moltissime. Ricordiamo, insieme ai nostri giochi d’infanzia, quelli di Proust, abbiamo spasimato per il nostro amore ma anche per quello di Piramo e Tisbe, abbiamo assimilato qualcosa della saggezza di Solone, abbiamo rabbrividito per certe notti di vento a Sant’Elena e ci ripetiamo, insieme alla fiaba che ci ha raccontato la nonna, quella che aveva raccontato Shahrazad”.

E il suo ragionamento non era poi così fantasioso, dal momento che la scienza ha dimostrato lo stretto rapporto esistente tra l’istruzione (e quindi anche la lettura) e la longevità.
Leggere quindi per vivere di più e meglio. Leggere per dilatare gli orizzonti. Leggere per aprire le nostre menti. Leggere per mantenere i contatti tra gli esseri umani (anche di altre realtà e altre epoche), pure quando quel nemico invisibile non lo consente!

#Io leggo perché: dona un libro all’Istituto Segni di Ozieri

È questo lo spirito che anima l’iniziativa in corso questa settimana, l’edizione 2020 di “#Io leggo perché”, la più grande donazione di libri a favore degli studenti delle scuole attraverso le biblioteche scolastiche. Al progetto, ideato dall’Associazione Italiana Editori e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da quello per l’Istruzione, hanno aderito oltre 13.000 scuole italiane, tra le quali la nostra, l’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Segni” di Ozieri, con le sue quattro sedi (e rispettive biblioteche): i Licei Classico e delle Scienze Umane e lo Scientifico di Ozieri e i Licei Scientifici di Pozzomaggiore e Bono.

La convinzione che i libri e la lettura siano un caposaldo nella formazione dell’essere umano di qualsiasi età, ci ha spinto a dare nuova vita alle nostre biblioteche, aderendo, un paio di anni fa, alla più grande rete nazionale di biblioteche scolastiche e avviando una catalogazione in rete del nostro patrimonio librario, operata dagli studenti in alternanza scuola lavoro (catalogo consultabile su http://iisantoniosegni.myqloud.it).

Lo stesso convincimento che oggi ci vede protagonisti della manifestazione “#Io leggo perché” che invita, chiunque lo desideri, a donare un libro alle scuole tra il 21 e il 29 novembre (ma si può fare in ogni momento dell’anno). Per le sedi di Ozieri (Classico- Scienze Umane e Scientifico) le librerie aderenti al progetto sono “I portici” di Massimo Bellu e “Booklet” di Mario Borghi ad Ozieri e la San Paolo di Sassari; inoltre per il Classico-Scienze Umane la “Koiné Ubik” di Sassari e la “Ubik” di Olbia; per il liceo Scientifico di Ozieri anche la “Dessì” (Mondadori Bookstore) di Sassari e la “Feltrinelli” di Olbia; per Pozzomaggiore “Il Labirinto-Mondadori di Alghero e la “Verbavoglio” di Macomer; per Bono la “Libreria Ubik” di Olbia e la “Mieleamaro” di Nuoro.

Cristina Calaresu

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