• 11 Dicembre 2024
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Borutta, domani la presentazione dei primi risultati del progetto fotografico “Ecce Homo”

Borutta progetto Ecce Homo
Il fotografo Marco Ceraglia presenta i primi esiti di un progetto in divenire iniziato nel 2021 come azione partecipata della comunità locale per richiamare l’attenzione sul fenomeno dello spopolamento. L’appuntamento è per il 2 settembre alle 19 nella sala congressi dell’ex Asilo.

BORUTTA. Il fotografo sassarese Marco Ceraglia e l’associazione culturale Ordinarimai tornano a Borutta con un nuovo progetto di arte partecipativa che fonde ricerca visuale e antropologia. L’obiettivo è sottolineare la determinazione e la resistenza con cui i piccoli paesi sardi stanno combattendo contro l’emergente problema dello spopolamento. “Ecce Homo, come si presenta ciò che si è” è il titolo del progetto fotografico in itinere dal 2021, che ha visto il coinvolgimento di un considerevole numero degli 246 abitanti del piccolo centro del Meilogu. Dietro l’obiettivo di Marco Ceraglia sono stati invitati a diventare soggetti di ritratti individuali, immortalati nelle loro abitazioni, per le strade del paese e nei luoghi che frequentano quotidianamente.

Hecce Home Borutta 3

Il prodotto finale è composto da vari frammenti di un vasto ritratto ancora in fase di realizzazione, che sarà svelato al pubblico sabato 2 settembre alle 19 nella sala congressi dell’ex Asilo, in corso Trieste. Durante l’evento, sarà mostrata una versione preliminare del documentario associato al progetto, patrocinato dal Comune di Borutta, dalla Fondazione di Sardegna e dal C.S.C. Carbonia Società Umanitaria.

Borutta Ecce Homo 2

“Ecce Homo” nasce come «azione creativa e di rimando alla forza centrifuga dello spopolamento, che sembra allontanare le persone dal proprio suolo natio», spiega Marco Ceraglia. «Per questo – continua – abbiamo deciso di proporre a ciascun abitante, a ciascun residente di farsi fotografare, di donare la propria esperienza, di rendersi icona del suo luogo. Ci piace pensare di rendere testimonianza di queste presenze nella loro luce, nel loro posto, nel loro tempo, in un “qui e ora” identitario e di proprietà».

Una delle principali fonti d’ispirazione per “Ecce Homo” è sicuramente “Un paese”, un progetto fotografico nato dalla straordinaria sinergia tra Cesare Zavattini e il fotografo americano Paul Strand. Questa opera, realizzata settant’anni fa, mirava a catturare attraverso parole e immagini la bellezza e l’essenza di Luzzara, paese d’origine di Zavattini, e dei suoi residenti nel periodo del secondo dopoguerra. “Ecce Homo” è, inoltre, in qualche modo speculare e complementare a “Il ritratto di gruppo più grande del mondo”, realizzato da Marco Ceraglia nel 2018 riunendo in un unico, enorme scatto gli abitanti di Banari.

L’idea alla base di “Ecce Homo” e degli altri progetti di sensibilizzazione di Ordinarimai è dunque creare, insieme alle comunità coinvolte, «un materiale iconografico unico preziosissimo, l’immagine “congelata” di una comunità che si registra e si consegna alla storia».

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