• 23 Aprile 2024
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Dalla Regione 6 mln per pesca e acquacoltura, 3 mln per florovivaismo, orticolo e cantine

Agricoltura

Grazie a due delibere, proposte dall’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia, sono in arrivo dalla Regione Sardegna 6 milioni di euro per gli aiuti de minimis alle imprese di pesca e acquacoltura e 3 milioni di euro di sovvenzioni dirette per le aziende agricole dei settori florovivaistico, orticolo e vitivinicolo, che, a causa dell’emergenza epidemiologica, hanno avuto difficoltà o impossibilità a vendere i propri prodotti.

«Il crollo della domanda della produzione dovuto all’emergenza sanitaria – evidenzia Gabriella Murgia – ha inciso pesantemente su molte aziende, che hanno visto compromessi i propri bilanci trovandosi in particolari condizioni di bisogno per la ripresa produttiva. Ed è per questo che abbiamo istituito un regime di aiuti de minimis a valere sulle risorse del Fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura, che ha una dotazione di 6 milioni di euro, per fornire sostegno alle imprese che si sono trovate in gravi difficoltà economiche”.

Gli interventi sono destinati alle imprese della pesca e dell’acquacoltura per ovviare ai danni causati da calamità naturali, emergenze sanitarie, altri eventi eccezionali ed eventi meteo climatici.

«Le restrizioni imposte dal lockdown – aggiunge l’esponente della Giunta Solinas – hanno anche compromesso in parte la fase terminale del ciclo della produzione agricola primaria e le attività connesse».

I settori destinatari dell’intervento sono quello florovivaistico, l’orticolo (limitatamente alle produzioni di carciofo, dell’asparago e delle verdure a foglia) e il comparto vitivinicolo (le cantine). I 3 milioni di euro sono stati così suddivisi: 800mila euro per il florovivaismo, un milione per il comparto orticolo e un milione e 200mila per le cantine. Per calcolare la sovvenzione erogabile sarà considerata la riduzione del fatturato realizzato nel periodo marzo-maggio 2020 rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente.

«Le imprese florovivaistiche – sottolinea l’assessore Murgia – hanno subito pesanti conseguenze, per via del prolungato blocco imposto nelle celebrazioni funebri e religiose e della chiusura degli esercizi commerciali di dettaglio. Ciò ha determinato l’impossibilità di trovare sbocchi commerciali a produzioni già avviate, causando sofferenza finanziaria dovuta alla carenza di liquidità. Il settore orticolo invece ha subito ingenti perdite di produzione, irreversibili a causa dell’impossibilità di rifornire i mercati di riferimento, le attività connesse al sistema di ristorazione e accoglienza e i mercati rionali. Le cantine hanno poi avuto difficoltà di commercializzazione anche a causa delle restrizioni sulle esportazioni imposte diversi governi europei ed extraeuropei».

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