• 13 Maggio 2024
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Bottidda, gli studenti alla scoperta del lievito madre

Bottidda incontro Ispidientos
Presentato dal prof. Giovanni Antonio Farris il libro “Il racconto del lievito madre”.

BOTTIDDA. Una mattinata davvero speciale quella vissuta lo scorso 26 gennaio nel Centro di aggregazione sociale di Bottidda dagli studenti della scuola secondaria dell’Istituto di Bono, che hanno assistito insieme ai docenti alla presentazione del libro “Il racconto del lievito madre” e partecipato attivamente a un laboratorio didattico.

L’iniziativa itinerante, promossa dalla collaborazione fra l’associazione culturale Ispidientos di Santu Lussurgiu e la casa editrice Carlo Delfino Editore, nasce dalle pubblicazioni del prof. Giovanni Antonio Farris, docente ordinario di microbiologia dell’Università di Sassari, presidente dell’Accademia sarda del lievito madre e autore (per la Delfino) di tre titoli dedicati alla tradizione del pane nel contesto di studio che ineriscono le scienze dell’alimentazione (“La madre del pane”, “Pani tipici della tradizione algherese”, “Il racconto del lievito madre”).

La giornata è stata introdotta e moderata dalla giornalista e divulgatrice Simona Scioni che, insieme al prof. Farris, ha introdotto la scolaresca di circa 50 studenti provenienti da Bottidda, Anela, Bono, Esporlatu, Bultei e Burgos, nel mondo della lavorazione del pane e dei principi nutrizionali che derivano dall’unione e moltiplicazione dei due protagonisti del libro di microbiologia alimentare per bambini, “Il racconto del lievito madre”.

Un modo diverso per presentare un libro didattico e di curiosità per giovani studenti ma anche di indirizzo per una didattica che coniuga con la leggerezza di un linguaggio agile ed inclusivo, il racconto fiabesco, per parole e disegni curati dalla brava Paola Serra, con i contenuti scientifici. Si è aperto così fra immagini ed il racconto del prof. Farris, il mondo della lievitazione naturale e della creazione del lievito madre che, con le sue proprietà, ha da sempre aiutato a nutrirsi e render morbido il pane di buona parte del mondo.

Di sicuro successo è stato poi il momento pratico dell’iniziativa, grazie al quale gli studenti hanno potuto realizzare il lievito madre che poi hanno portato a casa, dove potranno continuare a “curare” e utilizzare per creare prodotti genuini e della tradizione. Il laboratorio, ha spiegato il professore, è solo un inizio di un lungo percorso che può avvenire solo se all’entusiasmo dei ragazzi e ragazze nel preparare i rudimenti del lievito madre, si affianca la consapevolezza di genitori e parenti determinati a non voler rinunciare alla propria storia alimentare.

L’auspicio è che il percorso del recupero della memoria e del buon fare diventi contagioso e affianchi entusiasmo allo studio. È quello che si augura il sindaco di Bottidda Ivo Nieddu, che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa con l’obiettivo di far cogliere ai giovani studenti «l’opportunità di maturare una consapevolezza nuova, più scientifica, delle tradizioni che da sempre connotano la storia del nostro viver e mangiare bene. Tutti mangiamo il pane. Molti lo fanno ancora in casa, per tradizione o per passione. Questo laboratorio, oggi dedicato ai bambini ma speriamo di riproporlo per adulti – ha concluso il Sindaco –, ci ha aiutato a capire di più cosa accade nel microscopico mondo della chimica. Saperlo ci aiuterà a capire quanto è prezioso il mondo alimentare che custodiamo anche solo in un piccolo tozzo di pane».

«Divulgare, valorizzando la nostra cultura ci rende più responsabili del mondo in cui viviamo. È questa, la ragione che ci spinge a organizzare visite guidate speciali, con illustri studiosi, nei paesi, nei boschi e nelle tradizioni, come questa del pane. Siamo felici che un’autorità come il prof. Farris abbia accettato il nostro invito e grati alla Carlo Delfino Editore, per aver messo a disposizione di tutti il materiale didattico di supporto», ha dichiarato Mariano Lo Piccolo, presidente dell’associazione Ispidientos.

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