• 3 Ottobre 2024
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Depositato dal Popolo della Famiglia Ddl antieutanasia

Ddl antieutanasia Popolo della Famiglia
La proposta di legge tutela tre diritti: “diritto alla vita, reddito di maternità, sostegno ai sofferenti”. La coordinatrice regionale Barbara Figus: «Organizzeremo banchetti per le firme in tutta la Sardegna».

ROMA. Il Popolo della Famiglia ha depositato in Corte di Cassazione a Roma il testo di una proposta di legge di iniziativa popolare intitolata “Diritto alla vita, reddito di maternità, sostegno ai sofferenti”. «Chiederemo – spiega il presidente del movimento, Mario Adinolfi – ai cittadini italiani nel primo semestre del 2024 di aiutarci con la loro firma a portare in Parlamento un Ddl che tutela tre diritti, una volta intangibili e ora messi in crisi: il diritto di ogni bambino a nascere senza essere sottoposto a selezione eugenetica o altri interventi violenti attuati da strutture sanitarie; il diritto di ogni donna ad essere sostenuta, se bisognosa, nella maternità; il diritto di ogni sofferente ad essere aiutato e curato, mai soppresso».

«Ci ha ispirato – prosegue Adinolfi – la storia di Natale della ragazza che voleva suicidarsi ed è stata salvata dai Carabinieri a Bari. In ospedale li ha visti e ringraziati. Secondo alcuni bisognerebbe aiutare il sofferente a suicidarsi, secondo la sua autodeterminazione. Il nostro Ddl fissa un principio opposto, è una legge antieutanasia e contro il suicidio assistito. L’ordinamento giuridico italiano fino a poco tempo fa tutelava in termini assoluti il diritto alla vita, definita come bene non disponibile. Bisogna vivificare questa nostra radice.

Un variegato comitato di cittadini guidato da un nome storico dell’associazionismo pro-life come Nicola Di Matteo, da ventenni come Davide Sanna, da donne militanti come Cristina Zaccanti e Eleonora Antonucci, da eletti negli enti locali come Alessandra Trigila e Mirko De Carli, nel depositare il ddl oggi invia un messaggio chiaro al governo: cara Meloni, meno soldi alle armi, più per il diritto alla vita. L’Istat certificata la tragedia della nostra denatalità. Il Giappone, paese in condizioni simili alle nostre, ha stanziato 20 miliardi per far ripartire la curva demografica. Il nostro Ddl ne prende 5 dai 13 destinati all’aumento della spesa militare per ristabilire il diritto alla vita con mille euro al mese alle madri italiane prive di altre forme di reddito per i primi otto anni di vita del figlio, con sostegni economici a disabili gravi estesi alla famiglia che li ha in carico, con il principio che nessuna esistenza umana può essere soppressa e che i più deboli vanno aiutati, mai uccisi. Si tratta della premessa programmatica per la presenza del Popolo della Famiglia alle prossime elezioni europee», conclude il presidente del PdF.

Fa eco ad Adinolfi, la coordinatrice regionale del Popolo della Famiglia della Sardegna Barbara Figus: «Non posso che sottoscrivere le parole del nostro presidente, confermando che ci adopereremo perché questa proposta di legge di importanza fondamentale per tutti, specie per i più deboli, giunga in Parlamento. Organizzeremo banchetti per le firme in tutta l’isola, speriamo con l’appoggio di tanti. Ovviamente gli enti preposti dovranno essere conseguenti ed approvare, finalmente, la proposta di legge.

«Vedo che qualche segnale già arriva, come  le dichiarazioni della senatrice di FdI Lavinia Mennuni, che inneggia alla maternità. Bene, chiediamo che siano conseguenti. In Sardegna – conclude Figus – stiamo lavorando per essere presenti alle regionali e perché queste buone proposte siano attuate anche qui, nel territorio sardo, in quanto proposte di buon senso».

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