Speleologo colto da malore nella grotta del Bue Marino, interviene il Soccorso Alpino
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Al recupero dell’uomo, un triestino di 35 anni, hanno partecipato gli uomini della Capitaneria di Porto e i sanitari della Croce Azzurra di Cala Gonone.
DORGALI (NU). Si è concluso nel pomeriggio di oggi l’intervento di recupero di uno speleologo in difficoltà nella grotta del Bue Marino a Cala Gonone (Dorgali). L’uomo, un 35enne residente a Trieste, mentre stava visitando in compagnia di alcuni colleghi il ramo sud della cavità – un’area preclusa al pubblico e riservata agli speleologi esperti – ha accusato un malore. Lanciato l’allarme da due persone del gruppo, sulla zona, allertati intorno alle 11:45 dalla centrale operativa del 118, sono arrivati i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico delle stazioni di Nuoro, Cagliari, Iglesias e Sassari.
![Speleologo colto da malore nella grotta del Bue Marino, interviene il Soccorso Alpino 2 Cala Gonone soccorso speleologo](https://www.logudorolive.it/wp-content/uploads/2023/05/Cala-Gonone-soccorso-speleologo.jpg)
L’uomo, infreddolito e affaticato, è stato raggiunto dalle squadre che hanno provveduto a stabilizzarlo e trasportalo verso l’uscita con un’apposita barella. All’ingresso della grotta ad attenderlo c’era l’équipe medica della Croce Azzurra di Cala Gonone con un medico rianimatore. Il 35enne è stato poi trasportato con un gommone messo a disposizione da una ditta al porto di Cala Gonone, dove ad attenderlo c’era un’ambulanza.
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All’operazione, conclusasi poco prima delle 17, hanno partecipato circa 25 tecnici provenienti da tutte le stazioni del territorio regionale, il personale della Capitaneria di Porto e della Croce Azzurra di Cala Gonone. Da rilevare inoltre, per la conclusione dell’intervento in tempi rapidi, il fondamentale supporto dato dall’elicottero HH-139B dell’80° Centro SAR del 15° Stormo di Decimomannu dell’Aeronautica Militare, grazie al quale è stato possibile trasportare in tempi brevi 5 tecnici specializzati in soccorso speleologico e attrezzature a supporto dell’intervento fino a Cala Gonone. Fondamentale è stato anche il contributo dell’elisoccorso HEMS di base a Cagliari, che nel frattempo ha trasportato la barella canyon, con un tecnico e attrezzature, così da permettere alle squadre di entrare in tempi rapidi nella cavità, in numero sufficiente e con tutti i presidi.
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