• 15 Maggio 2024
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Maxi operazione antidroga dei Carabinieri di Ozieri a Buddusò e Ardara: sequestrate 12mila piante di Canapa

Operazione antidroga Carabinieri Ozieri Budduso e Ardara
Denunciate diverse persone e sanzione di quasi 18mila euro al titolare di un’azienda agricola per l’impiego di lavoratori in nero.

OZIERI. Maxi operazione antidroga dei Carabinieri della Compagnia di Ozieri a Buddusò e Ardara, dove hanno scoperto la più grande coltivazione di canapa degli ultimi 10 anni. Sequestrate in totale quasi 12mila piante. Nel territorio buddusoino i Militari hanno portato a termine due operazioni. Il primo intervento è stato eseguito all’alba dell’11 settembre in località “Sa Zura”, in una zona che ha visto il coordinato intervento dei Cacciatori di Sardegna, di un elicottero e dei militari delle Stazioni di Buddusò ed Alà dei Sardi che, sotto la guida dei colleghi del Nucleo operativo di Ozieri, hanno rinvenuto e sequestrato 1.007 piante di canapa dell’altezza di un metro circa e già essiccate, 2.000 metri di tubi in polietilene, un’autoclave a motore e tre cisterne per un volume complessivo di 12.000 litri d’acqua. Denunciate all’Autorità giudiziaria tre persone originarie di Buddusò. 

La seconda operazione, conclusasi lo scorso 11 ottobre in località “Sas Serradinas”, lungo la Buddusò-Osidda, ha visto il coinvolgimento di oltre 40 militari delle Stazioni di Buddusò, Alà dei Sardi, Pattada, Ozieri, Nughedu San Nicolò, Ittireddu, Oschiri, coadiuvati da due squadre dei Cacciatori di Sardegna e da un mezzo da trasporto speciale del 9° battaglione Carabinieri “Sardegna” di Cagliari. Qui gli uomini dell’Arma hanno sequestrato in ben 5 lotti di terreno 8.520 piante di canapa, alte fino a 2 metri, circa 9.000 metri di tubi, 2.500 metri di filo metallico per recinzioni elettrificate, una centralina wi-fi, e altra attrezzatura. Sul posto sono stati trovati anche 37 sacchi di plastica contenenti infiorescenze già essiccate per un totale di oltre 38 chilogrammi.

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«I diversi appezzamenti, protetti da recinti elettrificati per la dissuasione di animali selvatici o del bestiame vagante – spiegano i Carabinieri –, erano tutti serviti da un ingegnoso sistema di irrigazione a goccia che era stato collegato ad uno scambiatore idraulico pressurizzato per la concimazione dell’acqua irrorata ed era governato da una centralina elettronica autoalimentata con controllo da remoto per l’attivazione delle elettrovalvole che erano agganciate, tramite un allaccio abusivo, alla condotta “Abbanoa” proveniente dalla diga di “Sos Canales”».

Seconda una stima dei Militari i ricavi, in relazione a una ipotetica compravendita all’ingrosso per il successivo smercio sul territorio nazionale ed all’estero, sarebbero oscillati tra i 10 e gli oltre 24 milioni di euro; mentre, in caso di spaccio al dettaglio su strada, il ricavato sarebbe stato più consistente toccando le cifre ricomprese tra i quasi 36 ed i 49 milioni di euro.

In entrambe le operazioni, fondamentali sono state le collaborazioni con i Militari del 10° Nucleo elicotteri di Olbia e dello Squadrone eliportato “Cacciatori di Sardegna” di Abbasanta i quali, mettendo in campo le loro particolari capacità tattico-operative e gli speciali mezzi in dotazione, hanno consentito l’affinamento delle osservazioni e la raccolta di ulteriori dati.

L’operazione tra Ardara e Mores

La terza operazione, conclusasi il 14 ottobre, ha portato invece al sequestro di una piantagione di canapa illegale situata tra Mores e Ardara. L’intervento è stato effettuato dalla Stazione dei Carabinieri di Ardara, con il supporto del Nucleo operativo e radiomobile di Ozieri e delle Stazioni di Ittireddu, Buddusò e Mores. Nove persone sono state sorprese mentre erano impegnate nella raccolta e nella lavorazione della canapa all’interno di un’azienda agricola in località “Tola”. Uno dei presenti è riuscito a fuggire, lasciando però sul posto la propria autovettura e i documenti di identificazione.

Durante i controlli, sono state trovate 2.340 piante di canapa di altezza variabile tra 120 e 170 cm e quasi 1.300 chili di infiorescenze già separate e confezionate. Inoltre, sono stati confiscati due gruppi elettrogeni, cinque ventilatori industriali per l’essiccazione e diverse migliaia di metri di tubi per l’irrigazione.

Sul posto è intervenuto anche il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Sassari per eseguire ulteriori verifiche. Al termine delle indagini, è stata comminata una maxi-sanzione di 17.600 euro al titolare dell’azienda per l’impiego di lavoratori in nero. La multa è stata calcolata in base al 100% dei lavoratori presenti sul posto al momento del blitz. In aggiunta, è stata disposta la sospensione immediata di tutte le attività dell’azienda. Le analisi hanno inoltre rivelato che il livello di THC nelle piante era superiore ai limiti legali, rendendo la coltivazione non solo irregolare dal punto di vista lavorativo, ma anche illegale per quanto riguarda la sostanza prodotta.

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