• 5 Dicembre 2024
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Lingua blu (sierotipo 8), arrivano i vaccini per i bovini

Bovini
Coldiretti Sardegna: «Risultato fondamentale per la movimentazione ma restano i problemi. Preoccupa diffusione del virus e stato degli altri sierotipi».

Dopo mesi di pressing da parte di Coldiretti, arriva un’ottima notizia per gli allevatori sardi: è stata resa disponibile la fornitura di vaccini per i bovini contro la Lingua blu, consentendo così la loro movimentazione. «Questo passo rappresenta un primo e fondamentale segnale positivo da parte della Regione e dell’assessorato della Sanità che ha finalmente approvato l’atto che consente all’Istituto zooprofilattico di ricevere i vaccini per il sierotipo 8», sottolineano Battista Cualbu e Luca Saba, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Sardegna. «Con questo passaggio, fortemente voluto e richiesto da Coldiretti, gli allevatori bovini avranno a disposizione uno strumento essenziale per movimentare il bestiame e affrontare le gravi criticità che hanno dovuto fronteggiare fino ad oggi».

Con l’intervento dell’assessorato della Sanità «si rendono disponibili attraverso l’Izs, dunque, dosi di vaccino per il tipo 8 di lingua blu da utilizzare per la movimentazione «in via eccezionale e limitatamente all’immediata utilità legata all’attuale contesto epidemiologico per Blue tongue e, comunque, salvo ulteriori ed eventuali indicazioni in merito, non oltre il mese di dicembre 2024», sottolinea l’assessorato.

Le vaccinazioni dovranno essere affidate esclusivamente ai medici veterinari liberi professionisti autorizzati dai Servizi veterinari delle Asl competenti per territorio. Il vaccino per espletare la sua efficacia impiega circa 40 giorni e, sostiene la Regione, «bisogna tener conto di questo nel programmare le attività a breve termine». Con l’intervento la Regione spiega che per la vaccinazione primaria è prevista per i bovini la somministrazione di due dosi con un intervallo di 3/4 settimane. Pertanto, i capi da movimentare devono essere vaccinati da almeno 10 giorni dalla seconda dose di vaccino (circa 40 giorni). 

Secondo il presidente Cualbu, si deve inoltre «rimarcare il fatto che i vaccini per i bovini sono arrivati in forte ritardo. Sarebbe stato diverso, infatti, se fossero arrivati ad aprile anche per consentire la movimentazione già da prima dell’estate e, dunque, nel periodo più importante. I 40 giorni che devono passare dal momento della vaccinazione a quello della movimentazione rappresentano un ulteriore ritardo per i nostri allevatori, che hanno dovuto fronteggiare già una stagione difficilissima per la siccità e per i costi sempre più alti per l’alimentazione degli animali che sarebbero già stati immessi nei mercati. Non possiamo abbassare la guardia in alcun modo». Anche perché resta ancora aperta la partita sul sierotipo 3 vista la mancanza dei vaccini. In caso di presenza di questo sierotipo, spiega l’assessorato, le movimentazioni verso altri territori non interessati da questa tipologia sono subordinate all’esito favorevole del test Pcr.

«Se, come detto, da un lato siamo soddisfatti per il significativo progresso ottenuto, grazie al nostro intenso lavoro di pressing sulle istituzioni e di costruttive interlocuzioni – sottolinea il direttore di Coldiretti –, tuttavia l’emergenza non è finita ed è cruciale continuare a tenere alta l’attenzione senza ulteriori ritardi. Ancora manca il vaccino per alcuni sierotipi, come il 3, e non possiamo permettere che i risultati raggiunti vengano compromessi. È fondamentale – conclude Saba – tornare a garantire agli allevatori la libertà di movimentare gli animali e per questo è necessario mobilitare tutte le risorse e gli strumenti a disposizione».

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